Marche 2020: queste sono le strategie future della Regione

1175093_624226720955891_957286115_n(wn24)-Macerata – L’”appello” del presidente della Regione, Gian Mario Spacca, a costruire dal basso e con il contributo di categorie produttive, forze sociali e istituzioni la programmazione dei fondi comunitari 2014-2020, sta raccogliendo sempre più adesioni.
Lo dimostra la grande partecipazione che gli incontri “Marche 2020”, organizzati dal gruppo consiliare del Presidente Spacca, stanno registrando sul territorio regionale. Ieri sera è stata la volta di Macerata dove all’Auditorium Don Bosco di via Dante, Spacca, il presidente dell’Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi, l’assessore regionale Paola Giorgi, il consigliere regionale Angelo Sciapichetti, l’amministratore delegato del Gruppo Santo Stefano Enrico Brizioli, il segretario regionale Cisl Marco Ferracuti, l’analista economico di Nomisma Marco Marcatili, il presidente di Confindustria Marche Nando Ottavi e il presidente nazionale Unima Silvano Ramadori hanno offerto spunti alla lettura del futuro delle Marche, ciascuno dal proprio osservatorio specifico, con proposte concrete per la progettazione dell’utilizzo dei fondi comunitari. Tanti i cittadini, gli amministratori, i rappresentanti delle categorie economiche e sociali, gli imprenditori, che hanno assistito al confronto tra i relatori. Utilizzare, per la prima volta, le risorse europee non solo per la crescita ma anche per il mantenimento della sicurezza e della coesione sociale, di fronte alla costante diminuzione dei trasferimenti statali, è l’input arrivato dalla discussione di ieri sera.
“Abbiamo dinanzi a noi – ha detto Spacca – un appuntamento che non possiamo mancare assolutamente, quello con l’Europa e con fondi per un miliardo di euro nei prossimi 7 anni. Risorse determinanti in una fase di trasferimenti statali calanti. Per questo dobbiamo farci trovare pronti dalla Ue ed offrire, in tempi molto rapidi, una progettazione di valore per l’utilizzo di questi fondi. Nello stesso momento siamo impegnati nella definizione del Piano d’azione della Macroregione adriatico ionica, grazie al quale potremo elaborare ulteriori progetti finanziabili dalla Ue”. Spacca ha ricordato come le Marche siano una delle regioni con la migliore performance di utilizzo delle risorse europee, che sfiora il 100%.

“Merito di una buona progettazione degli anni passati – ha detto – Ora, però, cambia il metodo: per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020 la Regione vuole condividere le scelte, più ‘pesanti’ che in passato. Nei due incontri già svolti con Marche 2020, Ancona e Fermo, sono emersi importanti spunti: la volontà di proseguire con il modello policentrico delle Marche, la necessità di utilizzare i fondi europei per ricerca e sviluppo, campo nel quale le Marche sono ben al di sotto della media nazionale, per innovazione ed internazionalizzazione”. Elementi a cui, ieri sera a Macerata, si è aggiunto quello del sociosanitario. “La caduta delle risorse nazionali – ha sottolineato Spacca – colpisce duramente questo settore. Oggi la Regione compensa già per intero l’azzeramento dei fondi statali per i servizi sociosanitari, ma nei prossimi anni questo non sarà più possibile. La sicurezza della comunità marchigiana è la nostra priorità ed è per questo che possono rivelarsi straordinariamente utili le risorse europee”.

“Siamo portati a sentire l’Europa lontana, distante, addirittura nemica per gli obblighi a cui ci sottopone – ha detto il presidente Solazzi – Invece l’Europa, al di là della demagogia, rappresenta il perimetro minimo entro il quale ormai ci possiamo muovere. Questo vale per tutti, per la classe dirigente ed anche per il modello marchigiano, che non va cambiato, ma aggiornato. I fondi 2014-2020 non solo rappresentano un momento importante per le opportunità di finanziamento ma sono soprattutto l’occasione di un serio momento di riflessione: dobbiamo toglierci di dosso l’abito della convinzione che tutto finisca nell’ambito in cui siamo abituati ad operare. Bisogna allargare l’orizzonte, mettersi in testa che viviamo in un modo globalizzato e che per rimanere competitivi è necessario fare sistema, organizzare reti, aiutando concretamente le piccole e medie imprese nella grande sfida dell’internazionalizzazione”.
Fondi strutturali, fondi destinati ai progetti del Piano d’azione per la Macroregione, fondi liberi che l’Europa mette a disposizione per singoli progetti: sono tre i livelli di risorse europee cui guardano le Marche. Per i fondi liberi, ad esempio, la Regione è impegnata in progetti molto sofisticati ed avanzati, come quello sull’Ambient assisted living in tema di longevità attiva. Quanto alle Marche che verranno, Spacca per il 2020 pensa ad una regione “coesa, solidale e fatta di persone responsabili cosi come è oggi. Una regione mossa da due motori di crescita: un manifatturiero capace di adattarsi al cambiamento, affiancato da un secondo motore fatto di ambiente, cultura, agricoltura, turismo. Le Marche del 2020 dovranno essere capaci di produrre più energia da fonti rinnovabili e di gestire il cambiamento con equilibrio, serenità, senza fratture. Così come hanno fatto nel corso della loro storia”.
 
CATEGORIE
Condividi