Beni immobili e c/c per 1,5 milioni di euro sequestrati a due famiglie di Pescara

Guardia_di_finanza_Pattuglia(wn24)-Pescara – Sequestrati e confiscati beni mobili ed immobili e alcuni conti correnti postali, per un valore di oltre 1,5 milioni di euro nella disponibilità delle famiglie di etnia rom, Spinelli e Ciarelli. I provvedimenti, emessi dal Tribunale di Pescara, sono stati eseguiti congiuntamente da Polizia e Guardia di Finanza di Pescara, che hanno anche eseguito due misure di prevenzione di sorveglianza speciale di P.S. nei confronti di altrettante persone.
In particolare nei confronti di alcuni appartenenti agli Spinelli, sono stati confiscati cinque immobili con annesse aree pertinenziali, situate in alcune zone strategiche di Pescara e due appezzamenti di terreno nel comune di Capestrano (AQ), beni già gravati da sequestro dal mese di giugno scorso, del valore complessivo di oltre un milione di euro. Nei confronti dei Ciarelli, invece, sono stati sequestrati una villetta, anch’essa situata in città, del valore stimabile in 250 mila euro, e due libretti postali aventi un saldo attivo di oltre 117 mila euro.
I due clan sono costituiti da numerosi membri che sono risultati, quasi tutti, gravati da significativi precedenti penali e segnalazioni di polizia, per traffico di stupefacenti e reati contro il patrimonio. Per lo Stato, quasi tutti risultano privi di attività lavorativa lecita.
I provvedimenti notificati oggi sono stati emessi all’esito di una serie di indagini che hanno evidenziato come molti componenti dei gruppi familiari fossero dediti alla realizzazione di condotte illecite capaci di garantire degli ingiusti e rilevanti profitti patrimoniali. Parallelamente a tali investigazioni, sono state avviate, da un lato, ad opera della Divisione anticrimine della Questura di Pescara, l’esame delle dinamiche criminali degli indagati, ritenuti socialmente pericolosi e, dall’altro, indagini patrimoniali e tributarie, condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della GdF di Pescara, che hanno dimostrato la manifesta sproporzione del patrimonio mobiliare ed immobiliare delle famiglie rom, rispetto alle condizioni economiche delle stesse, da cui è scaturito il sequestro.
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