Lettera a Mario,un amico andato via troppo presto senza un perché….

refeef(wn24)-Roseto – Caro Mario,si dice sempre che un musicista, dentro e fuori, non muore mai, neanche quando realmente accade. Mario, amico mio di infanzia, di lunghi discorsi sul lungomare di Roseto con Pino Di Sante, Paolo Di Paolo, con Nicolino Sorgentone, con Vincenzo Di Fabrizio, Ortona”, l’olandese, su chi dava di più sul palco Ian Pace o Gillan, se Herbie Hancock era forte o Michel Fugan. Tu con il tuo Rodhes Fender sempre pronto per suonare, per fare due prove. Tu teramano , ma rosetano più di tutti, ora hai deciso, per di più senza la tua Titta, che io non conoscevo, ma sicuramente speciale, di salire molto in alto. Apprendendo la notizia da lontano, ho capito subito che tu non c’entri nulla: è arrivato e basta, come una nota stonata “Compà acchiapc na not”. L’ultima volta che ti ho visto, era il mese di agosto di quest’anno, come al solito a piedi, ma di fretta, ci siamo salutati e ci siamo detti,che ci saremmo rivisti nella scuola di musica di Gabriele, ritrovo dei musicisti di Roseto, “Lu batterist”, “Lu rusc”, due giorni dopo. Io non ti ho visto più, la vita corre e noi pure. Ecco questa mattina ho appreso la terribile notizia e io che faccio anche questo mestiere non mi perdonerò mai che “sono arrivato dopo”, addirittura  a funerale già svolto. No, non è giusto neanche questo, a te faceva piacere che io ci fossi nell’ultimo saluto. Invece no,non ero lì, ma a salutarti c’erano quelli che non  conoscevano le tue vere passioni, quelli che magari ti volevano, dove tu ora stai, insomma quelli che con la tua vita non c’entravano nulla. No, con la rabbia dentro,ho pensato: era meglio che andavano via quelli che stanno ammazzando il nostro bel paese. Perché proprio Mario, lui era buono,intelligente, utile alla società, aveva grandi responsabilità sulle spalle, da vero professionista, lui era un musicista, dentro e fuori. Perché………. Ciao Mario                       Il Bassista

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