Ascoli Piceno.Progetto della CNA: creare maggiore export per le imprese locali

CNA_logo(wn24)-Ascoli Piceno – Moda e accessori d’abbigliamento sul mercato cinese. Innovazione e qualità: la risposta del Piceno alle tante importazioni di prodotti d’abbigliamento e tessili cinesi. Un’esperienza pilota (si parte da Pechino) in sinergia fra Piceno Promozione, ente speciale della Camera di Commercio e la Cna di Ascoli.
Nel primo semestre 2013 le Marche hanno fatto registrare il miglior dato, fra le regioni italiane, riguardo l’incremento delle esportazioni. E fra le province marchigiane quella di Ascoli, sempre per incremento percentuale, è ai primi posti. “Dati incoraggianti in un momento in cui il fatturato delle imprese ha bisogno di essere salvaguardato e sostenuto a ogni costo – spiega Gino Sabatini, presidente della Cna di Ascoli – che confermano l’importanza dell’azione che come Cna stiamo facendo per formare imprenditori e dipendenti sui meccanismi dell’Internazionalizzazione”.
“Come Cna stiamo lavorando da mesi – precisa Fancesco Balloni, direttore della Cna Picena – a un percorso di informazione, formazione e accompagnamento per le imprese che hanno produzioni che possono essere internazionalizzate. Informazioni soprattutto sugli strumenti, soprattutto finanziari, in grado di supportare in questo percorso anche le piccole e piccolissime imprese. Una vera e propria azione di educazione bancaria e finanziaria rivolta. Chiamiamo a raccolta molti nostri imprenditori per fornire loro importanti informazioni utili per avviare o incrementare i rapporti con i mercati esteri attingendo a strumenti e risorse fatte su misura per aziende di piccole dimensioni”.
Primo appuntamento per le aziende interessate all’enorme mercato cinese, dal 26 al 29 marzo a Pechino. “Chic” è il titolo della campionaria che si svolgerà nella capitale cinese e che raccoglie tutti i settori della moda, del tessile e dell’abbigliamento. “Stiamo lavorando – conclude Gino Sabatini, presidente regionale Cna e presidente di Piceno Promozione – con sinergie istituzionali e altro per abbattere il più possibile i costi di partecipazione. Un imperativo per aprire questo importantissimo mercato anche alle piccole e piccolissime imprese del nostro territorio che producono eccellenza ma hanno ovviamente budget ridottissimi per l’Internazionalizzazione”.
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