San Benedetto del Tronto.Sanità: cambiamenti dei Dirigenti e chiusura dei reparti. Protestano i Sindacati

(wn24)-Ospedale_civileSan Benedetto del Tronto – “Tutto è cambiato ma tutto è rimasto com’era”. E’ amara ma, fondamentalmente realistica, la riflessione dei sindacati sulla situazione dell’area Vasta. Cambi al vertice, sostituzione dei dirigenti per effettuare le medesime scelte e portare avanti gli stessi discorsi. E allora la domanda che si pone il segretario della Fp Cgil Francesco Neroni è quantomeno lecita: “Che senso hanno avuto questi cambiamenti?”.

“La stampa locale – afferma infatti Neroni – ci informa delle prime scelte della Direzione di Area vasta, in perfetta continuità con il passato: scambio dei Dirigenti (Nespeca – Picciotti) dei Distretti sanitari tra Ascoli e San Benedetto, avvio della Unità Operativa Complessa Unica di Ortopedia e la chiusura del Bar. Scelte che non risolveranno, e miglioreranno, certamente i servizi ai cittadini. Anziché procedere a riorganizzazione il territorio, individuando standard di servizi distrettuali uniformi nelle due realtà, si procede semplicemente ad avvicendamenti della dirigenza che, come è successo un anno fa con la dirigenza amministrativa, creerà ulteriore difficoltà e disorganizzazione a danno dei servizi e dei cittadini”.

Per quanto riguarda la Unità Operativa di Ortopedia Neroni parla di un paradosso: “mentre in altre Aree vaste rimangono in attività addirittura tre Unità operative complesse, nell’area vasta 5, neanche due – spiega – in alternativa però rimangono doppioni come il Sert, il Centro trasfusionale, la Pediatria, la Cardiologia, eccetera. Bella prospettiva per un presidio ospedaliero che si appresta ad essere il Polo di emergenza del territorio, a meno che non si ritenga che l’emergenza si sostanzia con il reparto di psichiatria. Possibile che la Conferenza dei sindaci non comprende che un ospedale con vocazione all’emergenza, senza una struttura autonoma di Ortopedia, non ha senso? Anzi, è già indecoroso che al pronto soccorso di San Benedetto, con una attività seconda solo ad Ancona, non venga garantito il servizio di emergenza di oculistica, costringendo il paziente ad andare ad Ascoli. Infine lo scandalo del Bar, una immagine desolante all’ingresso, una vergognosa gestione dell’appalto, con responsabilità che andrebbero accertate”.

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