San Benedetto del Tronto e la pesca: anche il Comune dice no al fermo biologico. Ora si aspettano risposte da Roma

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(wn24)-San Benedetto del Tronto – Anche il Comune dice no al fermo biologico. Il consiglio comunale sambenedettese ha infatti approvato un documento nel quale si chiede di studiare meglio la misura del fermo biologico della pesca, documento al quale hanno già aderito Asimprese, Confcommercio, Confesercenti, Associazione Albergatori e Cna sezione nautica. In particolare, nel documento si sostiene che la prossima estate si potrebbe evitare il fermo trovando vie alternative per dare riposo alle risorse ittiche assicurando invece disponibilità di pesce fresco. Anche l’assessore Urbinati ha sottolineato che questo tipo di fermo biologico non ha dato i risultati sperati ed è opportuno individuare periodi più utili insieme agli operatori della pesca e alle associazioni di categoria. “Il fermo che dura ormai da ventisei anni  – ha infatti spiegato Urbinati – non ha dato alcun risultato. Oggi la tutela del mare passa attraverso altre forme che presenteremo ufficialmente alla Direzione Generale della Pesca”. Un documento condiviso e benvisto anche da Federpesca. Ieri mattina, in Comune, era presente anche il direttore generale della Federazione Corrado Peroni: “Siamo con i pescatori – ha spiegato – e il giorno stesso in cui i nuovi vertici della Direzione Nazionale della Pesca si insedieranno (il primo aprile ndr) porteremo alla loro attenzione la necessità di rivedere questo provvedimento”. I marittimi sambenedettesi hanno studiato una nuova modalità di tutela della fauna marina che passa attraverso la realizzazione di nursery e la tutela di determinate aree in specifici periodi dell’anno. Soddisfatti, per il risultato, anche i rappresentanti dell’indotto. All’approvazione era presente anche una delegazione di Asimprese: “”Finalmente – ha affermato il presidente Luca Cantalamessa – Finalmente qualcuno, attraverso questo documento figlio dei progetti della marineria e spinto dall’assessore Fabio Urbinati, ha avuto il coraggio di dire che il fermo biologico, negli ultimi 26 anni, ha soltanto danneggiato l’economia della pesca e del turismo. Ora Roma dovrà dare risposte chiare e, tutti quanti, ci auguriamo che le prossime stagioni estive non debbano essere mai più macchiate dalla paralisi del mercato nostrano del pesce costringendo alberghi e ristoranti a non poter servire il più pregiato prodotto tipico di questo territorio ai turisti. Un ringraziamento anche al consigliere comunale Pierfrancesco Morganti che ha presentato il documento di cui Asimprese è firmataria”. Il prossimo passo sarà ora quello di sottoporre il documento alla Direzione Nazionale della Pesca che si insedierà proprio nei prossimi giorni. Martedì, a Roma, sarà presente con tutta probabilità, una delegazione di marittimi e lo stesso assessore Urbinati. L’obiettivo è quello di raggiungere un accordo per modificare il sistema già dall’estate 2014.

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