Teramo Università. Pannella neo-Dottore: ha rivoluzionato la comunicazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(wn24)-Teramo – Una standing ovation ha accolto Marco Pannella, Leader dei Radicali italiani, all’ingresso nella sala dell’Università di Teramo, gremita fino all’inversosimile. Pannella  ha ricevuto la Laurea honoris causa in Comunicaione. Visibilmente emozionato per l’affetto della sua città e per la vicinanza di tanti, politici e non, che hanno voluto partecipare con lui alla cerimonia, il fondatore del Partito Radicale e della omonima radio, non ha smentito le aspettative, presentandosi in maniera anticonformista, accogliendo con riconoscenza anche il messaggio pervenutogli dall’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Da Franco Marini a Nduccio, da Tommaso Ginoble a Maurizio Brucchi, sono stati in tante le personalità politiche abruzzesi presenti nell’Ateneo teramano.

“Marco Pannella ha cambiato il modo di fare comunicazione” ha detto il Rettore Luciano D’Amico nel suo saluto, “aprendo le porte ad una nuova metodologia, soprattutto nel mondo politico. Questo riconoscimento era un atto dovuto a chi ha saputo inventare un nuovo linguaggio, un nuovo modo di fare pilitica, evolvendosi sempre, con risultati e meriti evidenti. Non per questo, infatti, abbiamo subito avuto la piena adesione del ministro Giannini alla richiesta del nostro senato accademico di proporre questo riconoscimento”. Altro elemento fondamentale dell’attività politica di Pannella che il rettore ha voluto evidenziare è stato l’impegno totale mostrato nel condurre per una vita tante battaglie civili, dal divorzio e l’aborto, alla legalizzazione delle droghe leggere, alla scelta dell’eutanasia, dall’abolizione del finanziamento ai partiti a quella della pena di morte. “Pannella ha dimostrato una capacità unica nel donarsi senza remore per affrontare le lotte in cui credeva” ha continuato il rettore che, rivolgendosi agli studenti, li ha invitati ad imitarlo nel “distruggere, per costruire un nuovo modello”.

Presente anche l’ex sottosegretario Gianni Letta che, nel suo intervento, si è dichiarato orgoglioso per questo riconoscimento “non solo come abruzzese ma come cittadino italiano” e ha voluto ricordare l’amicizia con Pannella, nonostante la lontananza per le idee politiche, riconoscendogli il valore della sua testimonianza per le cose in cui crede, la pratica della “non violenza gandhiana” e il suo impegno per i detenuti e contro la pena di morte con l’associazione “Nessuno tocchi Caino”.“Pannella ha saputo mostrare, senza vittimismo, la sofferenza in modo dignitoso”, ha sostenuto Stefano Traini, preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione nella sua Laudatio, “incarnando quella laicità scientifica che è contro l’accanimento terapeutico e a favore di una libera eutanasia”. Ha parlato, invece della particolare “teatralità politica” lo storico Francesco Benigno, ricordando gli scioperi della fame e della sete, gli interventi anticonformisti nelle tribune politiche, le azioni “rivoluzionarie e ribelli”, aggiungendo anche, citando Roberto Gervasio che, “se Pannella avesse frequentato un po’ di più Cinecittà e un po’ meno Piazza Navona, avremmo avuto un divo in più e un leader in meno”. Senza dimenticare il suo modo di saper “chiamare la gente contro i partiti”, “amato e odiato”, “considerato un oracolo civico” e anticipando in qualche maniera, quello che solo diverso tempo dopo sarebbe accaduto con il fenomeno Grillo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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