Marche. Verso le elezioni regionali: occhio alla “Spesa” dei candidati del Piceno

 

 

 

 

 

 

 

 

(wn24)-San Benedetto del Tronto –  Le elezioni regionali marchigiane entrano nel vivo e uno dei dati più importanti, per garantire la parità effettiva tra i candidati, è la quantità di risorse economiche impegnate per la pubblicità elettorale. Le spese ammissibili sono consentite entro dei parametri di legge, ma ovviamente tra un candidato che ha possibilità (o decide volontariamente, magari) di spendere zero e un candidato che arriva al limite massimo, c’è una differenza notevole.

Di seguito pubblichiamo alcuni dati riferiti alle spese di sindaci: Giovanni Gaspari di San Benedetto, Enrico Piergallini di Grottammare, Valeria Mancinelli di Ancona. Non sono  stati trovati i dati relativi a Guido Castelli di Ascoli, città che, però, supera i 50 mila abitanti. La ricerca, non ha prodotto risultati  relativi alle ultime campagne elettorali nei comuni di Monteprandone (Stefano Stracci) e Martinsicuro (Paolo Camaioni) anche se, secondo la normativa vigente, i comuni di piccola dimensione non sono tenute a pubblicare.

Ad Ancona, il sindaco Valeria Mancinelli sostiene di aver speso 16.323,11 euro;

A San Benedetto il sindaco Giovanni Gaspari scrive che la “quota riferibile al candidato” in quanto “spese elettorali sostenute dal partito e/o dalla coalizione di appartenza” è di 520euro;

A Grottammare il sindaco Enrico Piergallini riferisce nel documento ufficiale, in relazione alle “spese sostenute e agli obblighi assunti in campagna elettorale”, di aver speso 200euro nella voce “servizi”.

 

 

 

 

 

 

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