Marche. Scontri e tensioni a Macerata e Ancona per l’ arrivo di Salvini

 

 

 

 

 

 

(wn24)-Ancona –  Una giornata dura quella vissuta dal Leader della Lega Matteo Salvini, arrivato nelle Marche per sostenere il candidato leghista. Tensione e incidenti ad Ancona e Macerata, parapiglia anche a Porto Recanati dove Matteo Salvini è stato respinto da un cordone di immigrati all’Hotel House. 

Atmosfera pesante a Macerata con tanto di lancio di uova a Macerata contro il segretario della Lega Matteo Salvini. Un centinaio di manifestanti dei centri sociali lo ha contestato tentando di sfondare il cordone di polizia, gli agenti hanno caricato e due giovani sono rimasti feriti: uno ha perso sangue dalla testa, l’altro ha riportato contusioni.
Ma anche la prima parte del tour nella provincia maceratese era stato particolarmente movimentato. Il segretario leghista sarebbe dovuto entrare nell’Hotel House, il condominio multietnico abitato soprattutto da nordafricani, ma i migranti hanno fatto muro. C’è stato un lancio di bottiglie di cui è rimasta vittima, tra gli altri, la dirigente della Digos di Macerata, Nicoletta Pascucci.
Sotto lo stabile era in corso anche una contromanifestazione anti Lega promossa dalle forze di centrosinistra, con in testa il sindaco Pd Sabrina Montali, il senatore Mario Morgoni (Pd) e vari sindacalisti di Cgil e Cisl con le loro bandiere. Salvini, che veniva da Ancona, dove era già stato pesantemente contestato dai militanti dei centri sociali che gli hanno lanciato contro anche delle uova, è arrivato all’Hotel House in anticipo rispetto all’orario previsto, attorno alle 14,45. Ad attenderlo ha trovato un centinaio di residenti del condominio, quasi tutti maghrebini, che avevano occupato la via di accesso allo stabile.
I manifestanti si sono rifiutati di aprire un varco per lasciargli il passo, ci sono stati attimi di tensione, al suono di «vattene!», «vergognati!», grida e fischi, ma la polizia ha tenuto la situazione sotto controllo e non ha caricato. A quel punto, Salvini, che era rimasto ad una certa distanza dal ‘cordonè di immigrati, ha detto che aveva un altro impegno (la raccolta di firme a sostegno del candidato governatore Francesco Acquaroli alle 16 a Macerata), è salito in auto e si è allontanato.
Poche ore prima aveva sostenuto che l’Hotel House andrebbe «raso al suolo». Il residence, dove vivono anche alcune famiglie italiane, è un esperimento di convivenza multietnica, ma è anche spesso al centro di fatti di cronaca legati ad attività di spaccio e reati di microcriminalità. Il 24 aprile scorso proprio qui è stato arrestato uno dei presunti terroristi islamici coinvolti nell’inchiesta condotta dalla Dda di Cagliari. Alì Zubair, un pachistano di 46 anni con permesso di soggiorno spagnolo, aveva trovato rifugio in uno degli appartamenti del residence.
E nel primon pomeriggio si sono subito susseguite le reazioni. «È vergognoso che militanti del Pd abbiano oggi fisicamente impedito a Matteo Salvini il sopralluogo al luogo di malaffare che è l’Hotel House di Porto Recanati. Dov’è la democrazia di Alfano e Renzi? Invece di proteggere clandestini e delinquenti rispondano di quanto accaduto: finora sono stati vergognosamente in silenzio. Basta impunità per i violenti. Ci aspettiamo che Renzi, in quanto segretario del Pd, per lo meno espella tutti i suoi tesserati che oggi con tanto di bandiera di partito hanno impedito con la forza la visita del segretario in uno dei posti più pericolosi di tutte le Marche in cui si nascondono clandestini, delinquenti e anche qualche presunto terrorista come dimostra l’arresto dell’altro giorno. Alfano vergogna: anche oggi stava guardando da un’altra parte. Cosa che accade puntualmente quando si tratta di far rispettare l’ordine pubblico e garantire le manifestazioni di opinioni diverse dalla sua». Così il capogruppo al Senato Gian Marco Centinaio che sugli episodi di intolleranza che si sono svolti oggi nelle Marche ai danni del segretario della Lega Nord annuncia un’interrogazione parlamentare al governo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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