Vertenza Whirlpool: il 12 giugno 8 ore di sciopoero del gruppo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(wn24)-Fabriano(AN) – Si entra nel vivo più che mai, nella vertenza Whirlpool. Il 12 giugno prossimo, infatti,è stato indetto una protesa che prevede “otto ore di sciopero generale di tutto il gruppo Whirlpool e una manifestazione di tutte le lavoratrici e lavoratori del gruppo a Varese”. Lo si è appreso a Caserta, durante la manifestazione degli operai in corso, dai segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella.   “È necessario – dicono i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm – mettere in campo la mobilitazione generale di tutto il Gruppo Whirlpool per impedire licenziamenti e chiusure di stabilimenti ed affermare un piano industriale e di investimenti che qualifichi progettazione e produzione di elettrodomestici nel nostro paese”.

Dopo l’annuncio del piano di ristrutturazione del settore impiegatizio da parte di Whirlpool, che porta gli esuberi totali del gruppo a 2.060 (200 in più a Fabriano), Fiom, Fim e Uilm e le Rsu degli stabilimenti Indesit di Albacina e Melano e degli uffici di Fabriano hanno indetto tre ore di sciopero per lunedì 25 maggio, dalle 11 alle 13. E’ previsto anche un presidio davanti alla sede centrale di Indesit a Fabriano, con il segretario della Fiom Maurizio Landini.

Whirlpool non riduce gli esuberi previsti dal piano industriale ma anzi ne annuncia altri 480 tra gli impiegati, portando il totale a 2.060, quasi un terzo dei 6.700 lavoratori italiani dell’azienda.  Una scelta che ha portato il Governo a reagire in modo duro e la Fiom a proporre lo sciopero generale dell’intero gruppo. Mentre la Cgil parla di “piano inaccettabile” ed annuncia che sosterrà “con tutte le sue forze ogni iniziativa di lotta, a partire dallo sciopero generale di domani a Caserta, che i sindacati metalmeccanici decideranno di attuare unitariamente”.

Il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha definito il piano “inqualificabile” e ha chiesto all’azienda nuove proposte “credibili e tangibili” che diano certezze ai lavoratori prima di riconvocare la parti esprimendo “delusione e preoccupazione” per il tempo perso. Anche il ministro del lavoro Giuliano Poletti vuole che la società Usa “ripresenti il piano” perché “continuiamo a non essere d’accordo, pensiamo che vadano mantenuti gli accordi fatti all’epoca di Indesit”.

La doccia fredda arriva durante l’incontro al ministero in cui i sindacati speravano invece di vedere concretizzarsi le aperture sull’impianto di Carinaro in provincia di Caserta che, con i suoi 815 lavoratori rischia la chiusura. Gli esuberi salgono quindi a un totale di 2.060 a fronte dei 1350 previsti fino a ieri. Anche se dal numero totale bisogna sottrarre le 280 assunzioni previste a Varese, il tributo richiesto ai lavoratori rimane altissimo. I nuovi tagli, che come quelli degli operai non saranno fatti fino al 2018, sono previsti per 200 persone a Varese, 200 a Fabriano e 80 a Milano. L’azienda ha spiegato che la riduzione degli amministrativi è dovuta alla duplicazioni di ruoli seguita all’acquisizione di Indesit. La Fiom, dopo lo sciopero generale dell’industria Caserta di venerdì 22, punta a una nuova mobilitazione che coinvolga tutto il gruppo. “Vogliamo che il confronto continui – ha spiegato Landini – ma la nostra lotta deve portare risultati al tavolo: non siamo disponibili ad accettare licenziamenti e chiusure di stabilimenti, per di più con l’aggravante di licenziare al sud e assumere al nord”. Il leader della Fim, Marco Bentivogli ha parlato invece di una decisione “irresponsabile”, “si sta giocando sul fuoco” ha avvertito, chiedendo che in futuro alla vertenza partecipi direttamente il board della multinazionale Usa. Gianluca Ficco, responsabile del settore elettrodomestici della Uilm vuole che il piano sia modificato e invoca “il pieno appoggio del Governo per far cambiare idea alla multinazionale americana”.

 “Un piano inaccettabile che rende impossibile qualsiasi forma di confronto. Nessuna attenzione al territorio, solo una fredda e improponibile applicazione di standard aziendali” Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, sul piano di ristrutturazione del settore impiegatizio della Whirlpool.

”Il Piano Whirlpool è inaccettabile. L’azienda deve rispettare gli accordi del dicembre 2013 così come era stato detto dopo la cessione. Bene l’atteggiamento del governo a difesa dei posti di lavoro’. Lo afferma in una nota Luca Ceriscioli, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Marche.

 ”Oltre duemila esuberi dal piano industriale Indesit-Whirlpoool sono inaccettabili. Piena solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie. La Regione Marche non può più restare a guardare mentre viene smantellata una delle più importanti aziende del panorama nazionale”. Lo dichiara il candidato alla Presidenza delle Marche Francesco Acquaroli (Fdi-Ln). ”Chiusura di stabilimenti, tagli alla ricerca e sviluppo.

“Ha ragione il ministro Guidi a definire ‘inqualificabile’ il comportamento di Whirlpool, che, dopo aver accettato un piano che prevedeva un certo numero di esuberi, vuole attuarne un altro con un numero di esuberi ben maggiori”. Lo afferma la sen. del Pd Camilla Fabbri. ”Mi auguro – prosegue – che i responsabili dell’azienda si rendano conto che quanto hanno dichiarato di voler fare non è solo una palese violazione di un accordo ma un errore che rischia di inficiare i rapporti tra un grande gruppo internazionale e l’Italia, a partire dal suo Governo e dal suo Parlamento”.

 

 

 

 

 

 

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