Caccia al pusher con la droga tagliata male. E’ strage con un morto ogni sei giorni

(wn24)-Ancona – Quasi una “guerra” sottotraccia, quella che si sta consumando nel mondo dei tossicodipendenti di Ancona e dintorni. Siamo oramai ad una media di una morte per overdose ogni sei giorni. Negli ultimi venti giorni sono almeno tre i decessi legati alla droga. L’ultimo riguarda Giuseppe M., il 42enne trovato senza vita dalla madre in un appartamento di via Fuà, alle Brecce Bianche. Vicino a lui una serie di siringhe con dentro dei residui di eroina. È questa la sostanza maledetta che legherebbe i casi di morte su cui ora stanno indagando senza sosta i carabinieri.

Il sospetto è che dietro alle dosi fatali ci sia una partita di droga tagliata male, venduta forse dallo stesso pusher in cerca di soldi facili. Un killer silenzioso che sta mietendo sempre più vittime, tanto far scattare l’emergenza droga. L’allarme era già suonato il mese scorso, quando alcuni tossicodipendenti si erano sentiti male dopo aver fatto uso di eroina appena acquistata. L’intervento del 118 è sempre riuscito ad evitare il peggio, salvando la vita a numerose persone. Operazioni in extremis che hanno permesso anche a giovanissimi di continuare a vivere. È il caso del 23enne che circa tre settimane fa fu trovato agonizzante nei pressi di piazza Ugo Bassi e del 48enne che a fine settembre fu salvato dai volontari della Croce Rossa dopo essersi iniettato una dose di eroina nei giardinetti di piazza Pertini. Il 15 ottobre è la data che segna l’inizio della scia di decessi per overdose.

Quella sera fu trovato vicino ai bagni del mercato di piazza d’Armi il corpo senza vita di un 53enne residente a Porto Recanati. A lanciare l’allarme ai carabinieri fu un passante. Quando i soccorsi arrivarono non c’era più niente da fare. Ad ucciderlo sarebbe stato un arresto cardiaco indotto da un’iniezione di eroina. Il giorno dopo, altra morte legata alla droga. In un appartamento di via Mameli, a Falconara, fu scoperto il cadavere di un 38enne, papà di una figlia. L’uomo, dopo aver perso il lavoro, aveva sfogato le sue frustrazioni nella droga. Come il 42enne morto mercoledì.

Quando i carabinieri sono saliti nell’appartamento di via Fuà, hanno trovato attorno al corpo diverse siringhe. Nelle tasche aveva dosi di eroina. La certezza che si sia trattato di overdose si avrà solamente oggi, quando il medico legale svolgerà l’autopsia. Intanto, i militari hanno mandato ad analizzare la droga nei laboratori e sequestrato il cellulare del 42enne. Gli ultimi messaggi potrebbero far arrivare gli investigatori al pusher della droga che uccide.

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