Duro colpo agli “Shop”: vendere cannabis è reato, anche se light. Ecco le motivazioni della sentenza della Cassazione

Duro colpo agli “Shop”: vendere cannabis è reato, anche se light. Ecco le motivazioni della sentenza della Cassazione

(wn24)-Roma – Un duro colpo per i cosiddetti “Shop” dopo la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione che recita così nelle motivazioni della sentenza emessa a fine maggio e ne fissa i limiti della legge 242 del 2016 a seguito della quale sono nati in tutta Itaklia migliaia di “Cannabis Shop”: 
“Quello che occorre verificare non è la percentuale di principio attivo, ma l’idoneità “in concreto” a produrre un “effetto drogante”. Si applica la legge sulle droghe in caso di vendita al pubblico di prodotti derivanti dalla cannabis light, anche se l’olio, le inflorescenze e la resina presentano un Thc sotto lo 0,6%.
 “La coltivazione della cannabis – secondo i giudici – è consentita senza necessità di autorizzazione ma possono essere ottenuti esclusivamente prodotti tassativamente elencanti dalla legge 242 del 2016: possono ricavarsi alimenti, fibre e carburanti ma non hashish e marijuana”.
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