Coronavirus: Alessia la Marchigiana “prigioniera” a Wuhan:”Esco pochissimo e con mascherina”

Coronavirus: Alessia la Marchigiana “prigioniera” a Wuhan:”Esco pochissimo e con mascherina”

(wn24)-Monte Urano(FM) – Alessia Bartolini,  ha 25 anni, ed è originaria oltre che a risiederci, a Monte Urano(FM). Attualmente si trova a Wuhan, in Cina, nel centro nota sopratutto per essere ritenuta il focolaio dell’epidemia del Coronavirus. La ex studentessa spera di poter tornare presto in Italia, ma non sarà così scontata e facile come si potrebbe pensare. 
Alessia si è laureata a Perugia, ha vissuto a Roma e da qualche anno ha scelto la Cina come sua seconda Patria. Ogni tanto torna aMonte Urano(FM) –  per riabbracciare i suoi amici. Da novembre Alessia si trova a Wuhan, capoluogo della provincia di Hubei, in Cina.
 
 

«Sono a Wuhan da inizio novembre per frequentare un corso di lingua cinese. Ma sono stata in Cina già diverse volte. Ho già lavorato nel Sud di questo paese e da circa un anno sto più stabilmente in Cina e ogni tanto rientro in Italia. Lavoro come interprete e traduttrice – ci dice Alessia che inizia il suo racconto -: il 23 gennaio, tra l’altro il giorno del mio compleanno, Wuhan è stata isolata. C’è stato un primo momento di caos, di panico e di paura ma poi ci siamo dovuti adattare a questa situazione».

 

«Come passo la giornata? Cerco di rimanere a casa più tempo possibile ma questo non vuol dire che non esco. Indosso la mascherina, che è obbligatoria, osservo le varie precauzioni e utilizzo i disinfettanti. Per esempio l’altro ieri sono andata a casa di un’amica e abbiamo cenato insieme. Per ora non ci sono problemi riguardo le scorte alimentari: esco e vado a fare la spesa». Alessia appare preoccupata ma non terrorizzata dal virus. «Devo dire che almeno noi italiani che siamo qui siamo meno preoccupati sia dei cinesi, che magari non possono evitare i luoghi considerati più rischiosi, e sia da chi sta vivendo questa situazione dall’esterno. Noi stiamo a casa, siamo disinfettati ed evitiamo ambienti e luoghi a rischio».



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