Marche. Coronavirus: stop alle gite scolastiche.La Lega:” Chiudete le scuole”. Parla il Governatore Ceriscioli

Marche. Coronavirus: stop alle gite scolastiche.La Lega:” Chiudete le scuole”. Parla il Governatore Ceriscioli

(wn24)-Ancona – Si lavora tanto nelle Marche per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Intanto sono state annullate alcune gite scolastiche,ma il carnevale di Fano non si è lasciato intimorire dal contagio e alla sfilata hanno assistito migliaia di spettatori.
La Regione invece ieri ha esortato i marchigiani ad attenersi ad alcune disposizioni: «Limitare gli spostamenti, evitare i luoghi affollati, fare attività di prevenzione secondo le indicazioni già diffuse dall’Istituto superiore di Sanità e dal Ministero della Salute». La cautela In particolare il governatore Luca Ceriscioli ha ribadito che «al momento non ci sono casi di positività, tutti i tamponi fatti sono risultati negativi. Non bisogna fare inutile allarmismo ma neanche sottovalutare un problema importante».
Tutti i servizi sono attivati, tranquillizza il presidente: «Ma i cittadini che hanno dubbi rispetto al loro stato di salute non devono recarsi in ospedale, né negli studi dei loro medici, ma devono contattare telefonicamente il numero nazionale 1500 o telefonare ai medici di medicina generale o, durante gli orari in cui non c’è la reperibilità, la guardia medica, che fornirà le indicazioni in base alle singole situazioni».
Intanto il consigliere regionale delle Marche Mirco Carloni (Lega), chiede l’adozione di provvedimenti speciali, come quelli adottati con ordinanza in Emilia Romagna. «Mi rivolgo al presidente Ceriscioli ritenendo necessario oltre che prudente, nel solo interesse della popolazione – scrive -, che anche la nostra Regione emani un’ordinanza come hanno fatto le altre Regioni a noi vicine. Invito il presidente a non attendere oltre e pertanto anche nelle Marche vanno sospese le attività scolastiche e aggregative in via prudenziale per evitare anche solo la possibilità di contagio visto che è in ballo la salute dei nostri concittadini».
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