Coronavirus Abruzzo. Ecco gli aggiornamenti: tamponi  tutti negativi. Inizia il confronto Regioni-Governo

Coronavirus Abruzzo. Ecco gli aggiornamenti: tamponi tutti negativi. Inizia il confronto Regioni-Governo

(wn24)-Redazione – Arrivano nuove misure per far fronte all’emergenza Coronavirus nelle Regioni non direttamente coinvolte con casi di contagio, che finora si sono mosse in ordine sparso. Tutto questo per evitare comportamenti disuguali è stato deciso che fino a quando sarà necessario si riunirà nella sede della Protezione Civile un comitato ‘politico’ composto dai ministri e dai governatori per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Infatti, la prima riunione si è svolta questa mattina in videoconferenza con il premier Conte dalla sede della Protezione Civile.
Il Premier alla fine del summit:”Abbiamo concordato di fare un’ordinanza per uniformare i comportamenti in tutte quelle regioni” che non fanno parte della zona focolaio”.  C’è un clima di grande collaborazione. Dobbiamo proseguire con il coordinamento che è il metodo più efficace per evitare contagio.Nelle zone che non sono focolaio-ha aggiunto il Primo Ministro- non si giustifica la chiusura delle attività scolastiche”. L’Italia, quindi, è stata divisa in 3 zone: quelle focolaio, dove valgono le misure restrittive varate, un secondo livello “che si estende alle aree circostanti che presentano episodi da contagio indiretto” e un terzo livello che riguarda il resto d’Italia.
 Ecco le disposizioni in vigore che riguardano la Regione Abruzzo

Per coloro che provengono dalle aree del Nord Italia non rientranti nelle zone rosse, si distinguono due tipologie di casi:

  1. gli asintomatici che non hanno avuto contatti significativi con persone a rischio (per essere considerato contatto significativo non basta essere stati su un vagone ferroviario o in un centro commerciale) non vengono presi in carico;
  2. per coloro che accusano invece stati febbrili o altre sintomatologie, viene attivata la sorveglianza sanitaria passiva, vale a dire che il soggetto dovrà prendere contatti con la propria Asl di competenza, comunicare i propri dati e successivamente informare la stessa Asl di eventuali improvvisi peggioramenti.

Per coloro che – sempre asintomatici – hanno avuto invece contatti significativi con persone provenienti dalle zone rosse (o che siano partiti dalle zone rosse prima del divieto di lasciare le stesse aree), c’è l’obbligo dell’isolamento fiduciario domiciliare con sorveglianza sanitaria attiva. Vale a dire che sarà la Asl a contattare, a intervalli regolari, il soggetto e verificare eventuali mutamenti del quadro clinico.

Su queste categorie di soggetti non viene eseguito il test per il Covid 19, a meno di un mutamento significativo del quadro clinico. Per tutti gli altri casi, restano ferme le indicazioni già introdotte nei giorni scorsi, vale a dire il non recarsi autonomamente nei pronti soccorso (per evitare la potenziale diffusione di un eventuale contagio), ma rivolgersi sempre prima telefonicamente al proprio medico di famiglia o alle guardie mediche, che attueranno un triage telefonico e solo eventualmente attiveranno il protocollo di presa in carico ospedaliera, che verrà gestito dal 118 in sicurezza.

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