Marche Coronavirus. Scuole chiuse fino a sabato.Il Premier Conte:”Così sarà il caos”. Ceriscioli:”Nessun passo indietro”

Marche Coronavirus. Scuole chiuse fino a sabato.Il Premier Conte:”Così sarà il caos”. Ceriscioli:”Nessun passo indietro”

(wn24)-Ancona – Anche nelle Marche arriva l’allarme da Coronavirus dopo il primo caso di contagio, confermato dal Commissario straordinario Angelo Borrelli alla Protezione civile.La decisione delle Marche, comunque, per il Governo nazionale diventa un caso e crea  non poca confusione, tra ordinanze regionali e stop da parte del governo, come ribadisce il premier Conte.

“Ieri abbiamo avuto una riunione con tutti i ministri e i presidenti delle Regioni. Ci ha sorpreso che dopo che tutti avevano concordato sul protocollo suggerito, nel pomeriggio le Marche hanno realizzato uno scarto, una deviazione. Questo non va bene perché se ognuno assume iniziative per conto suo si crea una confusione generale del Paese difficile da gestire. Disporre la chiusura delle scuole poi crea problemi per i genitori. Ha solo effetti negativi e non positivi”, ha detto Giuseppe Conte a L’Aria che tira su La7.

Fino ad oggi nelle Marche sono stati effettuati una ventina di tamponi al Coronavirus. “Tutti negativi tranne quello di ieri sera”, precisa Ceriscioli, che invece difende la scelta di chiudere le scuole, visti gli sviluppi di ieri, con i casi Pesaro (Vallefoglia) e della vicina Cattolica. “Il Governo impugna la nostra decisione di chiudere le scuole? Sarà l’occasione per vedere chi ha fatto bene, noi o il governo che si oppone. Io non faccio alcun passo indietro”. È stato “confermato infatti il caso di Cattolica a contatto con la nostra regione: una di quelle situazioni dove si vive a cavallo dei due confini con tanti spostamenti tra le due regioni. Era impossibile per noi rimanere fermi”, aggiunge. Secondo il presidente di Regione l’ordinanza non genererà allarmismo. “Io leggo in maniera contraria l’ordinanza – conclude -. Fare prevenzione deve abbassare la nostra paura e non alzarla. I cittadini dovrebbero essere più preoccupati se il fenomeno cresce e non vedono prendere misure”.

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