Valle del Tronto&Comitato “Basta Puzza”: Abruzzo e Marche, due consigli regionali diversi

Valle del Tronto&Comitato “Basta Puzza”: Abruzzo e Marche, due consigli regionali diversi

(wn24)-Val Vibrata(TE) – Settimana intensa sul fronte della lotta contro il problema della terribile puzza prodotta dall’azienda STAM di Colonnella, che coinvolge 6 comuni della vallata del Tronto: Colonnella, Controguerra, San Benedetto del Tronto, Martinsicuro, Monteprandone e Monsampolo.

Due consiglieri regionali hanno portato la questione nei rispettivi consigli: Dino Pepe (Partito Democratico) per la regione Abruzzo e Fabio Urbinati (Italia Viva) per la regione Marche.

I due rappresentanti hanno mostrato pari impegno e interesse per il territorio e la cittadinanza, ma i risultati e le reazioni ottenuti sono stati decisamente diversi.

Nonostante il problema sia stato comunicato da poco, la Regione Marche si è immediatamente attivata chiedendo dati alla Regione Abruzzo, senza ricevere però alcuna riposta, inoltre il 6 luglio è stata inviata l’ARPA Marche a fare un sopralluogo ed analisi presso l’azienda. L’intervento marchigiano ha permesso la creazione di un accordo tra ARTA Abruzzo, ARPA Marche e ARPA Emilia per ottenere delle misurazioni sull’intensità degli “odori” e avere dei dati oggettivi per risolvere il problema.

Al contrario sul lato abruzzese l’Assessore Nicola Campitelli (Lega Salvini) non mostra nessun interesse verso la questione, che risponde all’interrogazione elencando una serie di controlli fatti finora e proponendo collaborazione con gli altri enti senza fornire nessuna informazione precisa, come se la questione fosse arrivata per la prima volta sul proprio tavolo. In realtà il problema è noto in Regione da diversi anni.

Il gruppo cittadino “Basta Puzza” e la popolazione ringraziano i consiglieri regionali per l’impegno dimostrato e invitano sindaci, assessori e consiglieri dei 6 comuni interessati a portare materialmente avanti la questione a prescindere dai limiti di competenza imposti da norme e regolamenti, perché in una situazione d’emergenza come questa vanno adottati tutti gli strumenti a tutela dei diritti fondamentali della persona.

Citando l’intervento del Consigliere Urbinati: “anche se dai controlli emergesse che tutto è a norma, significherà che è la norma a non essere adeguata”.

 
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