Teramo. Percepivano reddito di cittadinanza, ma svolgevano il lavoro in nero. La GdF denuncia 31 persone

Teramo. Percepivano reddito di cittadinanza, ma svolgevano il lavoro in nero. La GdF denuncia 31 persone

(wn24)-Teramo – Ancora la Guardia di Finanza che scopre i “soliti” furbetti del reddito di cittadinanza.

Questa volta scoperti ben 31 persone, che vario titolo percepivano il reddito di cittadinanza, ma comunque, continuavano a svolgere il proprio lavoro, anche se in nero. 

I alvori erano tra i più disparati: da imbianchini acamerieri fino ad  autisti di ditte che operano nel mondo dell’edilizia. Altri, invece, avevano presentato false certificazioni circa il proprio patrimonio immobiliare e incassavano soldi da affitti in nero. Altri ancora avevano totalizzato maxi-vincite ai concorsi e ci sono diversi casi anche di persone sottoposte a misure cautelari.

Nel quadro di una specifica attività di controllo la guardia di finanza delle compagnie di Teramo e Giulianova e delle tenenze di Roseto e Nereto, in collaborazione con l’Inps, hanno denunciato 31 persone che percepivano, in maniera indebita il reddito di cittadinanza.

Molteplici e variegate sono state le false dichiarazioni presentate per accedere indebitamente ai contributi per l’importo complessivo di 251.640,00 euro.

Tra i casi individuati, ci sono state persone trovate a svolgere “in nero” attività lavorativa come imbianchini, camerieri presso ristoranti o trovati alla guida di mezzi in un cantiere edile. In questo modo i soggetti coinvolti speravano di contare su un duplice vantaggio illecito: da una parte non pagare alcuna imposta sul reddito percepito in “nero” e, dall’altra di percepire indebitamente il reddito di cittadinanza.

Altri hanno presentato, insieme alle domande, false autocertificazioni ISEE, “omettendo” di indicare il proprio patrimonio immobiliare (il caso più significativo del valore di 182.000 euro) od anche, di chi è stato individuato a seguito di un controllo per “affitti in nero” per avere introitato redditi provenienti da locazioni immobiliari.

Diversi sono stati i soggetti che hanno percepito indebitamente il RdC pur essendo sottoposti a misura cautelare personale degli arresti domiciliari o condannati in via definitiva per il reato di associazione di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.).

Sono stati eseguiti riscontri incrociati anche fra coloro che pur avendo presentato istanza di reddito di cittadinanza, risultavano essere titolari di “conti di gioco on line”. Con tale metodologia investigativa sono stati individuati diversi percettori del beneficio di legge che, in una o più annualità, avevano vinto ragguardevoli somme, fra quelle che maggiormente spiccano vi sono state vincite di 799.824 euro, 687.000 euro, 347.313 euro.

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