Vertenza Poliservice “Fu vera gloria?”: amministratori contro. Sotto accusa il Sindaco di Nereto

Vertenza Poliservice “Fu vera gloria?”: amministratori contro. Sotto accusa il Sindaco di Nereto

(wn24)-Nereto(TE) – La decisione della fase cautelare del Tribunale delle Imprese di L’Aquila nel caso Poliservice ha suscitato una tragicomica condotta mistificatrice della realtà, da parte del Sindaco di Nereto.
Ha ottenuto con il ripristino del precedente CdA di far passare il socio privato da nessuno a due rappresentanti su cinque, ben oltre le proprie quote, di togliere il membro dell’Unione di Comuni della Val Vibrata che globalmente rappresenta il 99,3% del fatturato Poliservice e di escludere anche il proprio nominato: merito al merito!
È vero che il Tribunale ha reintegrato il precedente, già decaduto, CdA di Poliservice, ma non già perché ha “ripristinato la legalità”, come pure è stato trionfalmente annunciato, bensì unicamente perché – si legge nel provvedimento – prima di eleggere un CdA rispettoso dell’equilibrio di genere, l’Assemblea dei soci avrebbe dovuto integrare lo Statuto inserendovi i relativi criteri operativi.
Si è in effetti verificato che l’Assemblea – dissenzienti soltanto il Sindaco di Nereto e il socio privato – ha autonomamente adottato un criterio di sostituzione dei membri eletti per ottenere nell’immediatezza un nuovo CdA in cui uomini e donne fossero rappresentati conformemente alle quote stabilite da una Legge delle Stato.
Il tribunale, senza decidere nel merito e quindi attribuendo né ragione né torto ad alcuno, ha cautelativamente sospeso quella deliberazione, sostanzialmente dicendo all’Assemblea dei soci: “devi prevedere nello Statuto le modalità per ottenere il rispetto dell’equilibrio di genere; non puoi farlo tu autonomamente”. 
E ciò è quello che saranno chiamati a fare i soci di Poliservice sin dai prossimi giorni, non nei prossimi mesi. Perché se c’è qualcuno – e c’è – che intende far sì che il reintegrato CdA già scaduto continui a gestire la Poliservice per mesi, prendendo anche decisioni che esulino dall’ordinaria amministrazione, questo qualcuno troverà la ferma opposizione di tutti i soci pubblici (a parte Nereto, ça va sans dire) i quali hanno dimostrato, nell’intero corso dell’assemblea che ha rinnovato il CdA oggi sospeso, non solo di avere a cuore le sorti di Poliservice che è risorsa dei Comuni della Val Vibrata e non già terra di conquista degli speculatori, ma anche di saper superare gli steccati partitici per far valere due principi: la prevalenza degli interessi pubblici e il rispetto dell’equilibrio di genere nella elezione del nuovo CdA.
L’Assemblea ha sbagliato i modi. Lo ha detto, almeno per il momento in sede cautelare, il Tribunale delle Imprese.
Ma qualche redivivo Lazzaro incollato alle poltrone di Poliservice da quasi due decenni, prima come Presidente e poi come membro del CdA, sino ad ieri rappresentante degli interessi pubblici ma da oggi di quelli privati, nei fatti sfiduciato da tutti i Sindaci dei comuni soci (a parte Nereto), dovrebbe spiegare perché lo Statuto di Poliservice non ha mai recepito la legge 120/2011 e il D.P.R. 251/2012, entrato in vigore il 12 febbraio 2013, quando egli era Presidente.
La cronaca giudiziaria consegna oggi alla comunità vibratiana ed ai comuni soci un CdA scaduto e sgradito a tutti i soci pubblici (a parte Nereto, ovviamente), in grado di assicurare soltanto l’ordinaria amministrazione di una società che gestisce un servizio essenziale e delicato per ben 13 Comuni.
La cronaca politica disegna, nel contempo, un quadro in cui da un lato stanno tutti i Sindaci (di destra, di centro e di sinistra) dei Comuni soci di Poliservice, mentre dall’altro c’è un socio privato che – come è giusto – fa esclusivamente i propri interessi grazie al reinserimento giudiziario del dott. Gianni Antelli nel CdA, ed un Sindaco (quello di Nereto) che ha sposato la causa del socio privato, per non giustificate ragioni autorelegandosi in una condizione di isolamento, ancor più incomprensibile se se ne considera il ruolo di rappresentante di un Comune e di difensore del generale interesse pubblico che ne dovrebbe caratterizzare l’azione.
Avv. Giovanni Melchiorre (Sindaco del Comune di Bellante);
Dott. Biagio Massi (Sindaco del Comune di Colonnella)
Ing. Franco Carletta (Sindaco del Comune di Controguerra)
Avv. Andrea Luzii (Sindaco del Comune di Sant’Omero)

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