Nazionali. Un articolo di Goffredo Palmerini in ricordo di David Sassoli

Nazionali. Un articolo di Goffredo Palmerini in ricordo di David Sassoli

(wn24)-Redazione – “David Sassoli era mite e coraggioso. Aveva grande forza, che proveniva dalle sue convinzioni, dai suoi ideali, radicati nella fede e maturati nelle esperienze della vita. Anche per questo era aperto all’ascolto. Cercava di cogliere i segni nuovi dei tempi, considerava il dialogo un tesoro prezioso cui attingere non soltanto nei momenti di difficoltà. Il suo sorriso era un tratto di gentilezza, che esprimeva una spontanea empatia, espressione della sua cultura. David Sassoli ci manca. La sua testimonianza di correttezza e competenza nella professione giornalistica, poi di servizio, e quindi di guida, nelle istituzioni europee, costituiscono un patrimonio che è comunque ancora fra noi. Va fatto conoscere ancor di più, vanno approfonditi e meditati gli scritti che ci ha lasciato. […]”

ROMA – Quali più appropriate parole per ricordare David Maria Sassoli se non queste tratte dall’illuminante incipit della Prefazione firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al volume “David Sassoli. La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europa” (Feltrinelli). Il libro, che riporta 56 discorsi del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli, curato da Claudio Sardo, viene presentato questa mattina a Roma, al Teatro Quirino. Un panel di assoluto prestigio per questo evento, che non a caso precede di soli due giorni l’anniversario della prematura scomparsa di David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo, avvenuta l’11 gennaio 2022. Partecipano infatti alla presentazione Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Ue, Romano Prodi,già Presidente del Consiglio e poi della Commissione UE, Enrico Letta, segretario del Partito democratico, Paolo Rumiz, giornalista e scrittore, e il curatore Claudio Sardo, moderati dalla giornalista Lucia Annunziata.

La giornata è uggiosa, pioviggina a Roma quando intorno alle 10 arrivo al Teatro Quirino. Già decine di persone sono davanti alle porte d’ingresso, in attesa dell’apertura, per assistere all’evento con inizio previsto alle ore 11:00. Notevole ma discreta la presenza delle forze di polizia lungo Via delle Vergini, dove prospetta il teatro. Cresce il pubblico in attesa, molti i volti noti, dell’informazione e del mondo politico e istituzionale. Alle 10 e mezza aprono l’ingresso centrale e il personale della sicurezza consente l’accesso degli astanti, due per volta, che vengono ispezionati con metal detector. Sono tra i primi ad entrare. Ho così la possibilità di salutare la signora Alessandra Vittorini Sassoli, ringraziandola dell’invito che mi ha inviato. Diverse file di poltroncine davanti sono riservate, appena dopo altre due file sono destinate alla stampa, dove trovo posto. Il teatro va rapidamente riempiendosi in ogni ordine di posti, in platea e nei palchi. Rai News 24 e Radio Radicale ed altre emittenti televisive assicurano la trasmissione in diretta dell’evento, anche sui social. Alle 11 in punto si apre il sipario e sulle sedie sistemate sul palcoscenico prendono posto i relatori. Lucia Annunziata fa una breve introduzione per subito invitare, per i saluti, dapprima l’editore Carlo Feltrinelli. Nel dichiararsi onorato di pubblicare il libro, tra l’altro annuncia che i proventi sono interamente devoluti al Fondo David Sassoli presso il Centro Oncologico di Aviano (Pordenone) – dove David Sassoli venne curato – per sostenere progetti di ricerca nel settore ematologia.  

Il secondo saluto è dell’ospite, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, un intervento puntuale nel quale ha richiamato di David Sassoli lo straordinario contributo al progetto europeo. «Nella cosa pubblica ha messo tutta la sua dedizione, la sua mitezza e la sua determinazione. La sua idea di politica come processo e convergenza. Ma anche la sua audacia, la sua difesa del metodo comunitario e del ruolo del Parlamento Ue. La sua elezione fu il primo passo nell’agenda per il cambiamento dell’Europa, per ricucire una frattura tra Europa e popolo- ha sottolineato poi Gualtieri -. Con lui l’Ue ha aperto una stagione nuova che ha mostrato capacità del progetto europeo di dare risposte che altri non hanno saputo dare. Grazie al cambiamento l’Europa è riuscita a ricucire quella che era una frattura di popolo».

Lucia Annunziata, rilevata la presenza del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che è stato Presidente del Parlamento Ue prima di Sassoli, lo invita a portare un contributo. «David ha dato l’anima per le istituzioni comunitarie – dice tra l’altro il ministro Tajani -. Sono molto grato a lui. Pur militando su fronti differenti, io e David Sassoli abbiamo difeso il Parlamento europeo e l’istituzione democratica dell’Unione europea». E’ il momento più importante, quello dell’intervento della Presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che si avvia al podio, giacca color rosa confetto su pantalone scuro e camicetta verde oliva. Un forte corale applauso l’accoglie, che lei ricambia con un sorriso. C’è attesa per la sua testimonianza, non voglio perderne neanche una parola. Attivo la registrazione e questo che segue è della Presidente della Commissione il testo integrale dell’intervento.

«Presidente Mattarella, Presidente Prodi, gentile Segretario Enrico Letta, gentili ospiti,

Signora Sassolicara Alessandracari Livia e Giulio,

grazie infinite per avermi chiesto di unirmi a voi oggi. E grazie in particolare agli amici e ai colleghi di David per aver curato l’edizione di questo libro. Nel leggerlo, quasi mi sembrava di sentire di nuovo la sua voce: calma, limpida, eppure così appassionata e intensa. Ho avuto il privilegio di trovarmi con David Sassoli quando ha pronunciato molti di questi discorsi. Ma ce n’è uno in particolare che non posso dimenticare. Nell’estate del 2021 David mi chiese di accompagnarlo in visita all’ex campo di concentramento di Fossoli. Un luogo in cui i soldati nazisti massacrarono decine di partigiani italiani che combattevano per la libertà di tutti noi. Il discorso di David a Fossoli era una lettera d’amore per l’Europa. La nostra Unione, disse, è nata in risposta all’orrore dell’Olocausto e della guerra.

Quindi rivolse una domanda semplice ma incisiva: “Vi siete mai chiesti perché i regimi autoritari, tutti, temono così tanto l’Europa? Non facciamo la guerra, non imponiamo il nostro modello. E allora, perché si preoccupano di noi? Vi è un solo motivo. I valori europei mettono paura, perché le libertà consentono uguaglianza, giustizia, trasparenza, opportunità, pace. E se è possibile in Europa, è possibile ovunque. Non dimentichiamoci di quello che siamo, di quanta voglia di Europa vi è nel mondo.” Questo accadeva mesi prima che la Russia cominciasse la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina – un paese e un popolo che avevano deciso di abbracciare i valori europei. Oggi sembra una profezia.

L’intera visita a Fossoli è stata per me un’esperienza incredibilmente commovente. David era particolarmente legato a quel luogo. Dopo la guerra, un gruppo di uomini e donne di fede decisero di trasformarlo in una struttura di accoglienza per gli orfani di guerra. Uno dei sostenitori di quest’iniziativa era un frate cattolico di nome David Maria Turoldo. È a lui che David Maria Sassoli deve il suo nome. Il giorno della nostra visita, David mi ha accompagnata a piedi attraverso il campo. Abbiamo incontrato i sopravvissuti e i figli delle vittime. E poi, quando la tromba ha intonato il Silenzio per commemorare le vittime, nel momento più solenne della celebrazione, David ha infranto il protocollo e mi ha preso la mano. Un gesto semplice di unità che è valso più di mille parole. Questo era David Sassoli: un uomo con una passione per la democrazia e per l’Europa. Ci sono tre cose di lui che mi hanno sempre colpita e che vorrei condividere con voi oggi.

In primo luogo, il suo profondo senso della storia. David era un uomo dalla lunga memoria. Ed è questo che ha alimentato la sua passione per l’Europa. Sapeva esattamente cosa era accaduto prima della nostra Unione. Lo sapeva da suo padre, che aveva combattuto nella Resistenza. Lo sapeva dalla sua gioventù, quando David era membro attivo di un’associazione chiamata La Rosa Bianca, in memoria dei giovani tedeschi che si opposero con coraggio al nazismo. Non si stancava mai di parlare degli orrori della Seconda Guerra mondiale e del coraggio visionario di coloro che hanno costruito la nostra Europa unita. Il giorno in cui venne eletto Presidente del Parlamento europeo David dichiarò: “L’Unione europea non è un incidente della Storia. La nostra storia è scritta sul dolore, sul desiderio di libertà di Sophie e Hans Scholl, sull’ansia di giustizia degli eroi del Ghetto di Varsavia, sulle primavere represse con i carri armati nei nostri paesi dell’Est. Non siamo un incidente della Storia, ma i figli e i nipoti di coloro che sono riusciti a trovare l’antidoto alla degenerazione nazionalista.”

David sentiva la responsabilità non soltanto di preservare la memoria del nostro passato, ma anche di impedire a quel passato di tornare. È esattamente quello che gli ho sentito dire a Fossoli e in molte altre occasioni: “Se è accaduto una volta, può accadere di nuovo”. Credeva che fosse nostro dovere rimanere vigili. E David è stato effettivamente un garante della democrazia e dei diritti nella nostra Unione. È per questo che ha denunciato a gran voce ogni nuovo episodio di antisemitismo. È per questo che si è battuto così strenuamente affinché i migranti fossero trattati con dignità e solidarietà. È per questo che, da devoto cattolico, ha sostenuto i diritti delle persone LGBTI e ha lottato instancabilmente contro la discriminazione. I valori dei padri fondatori e delle madri fondatrici sono stati anche la bussola con cui David si orientava per il futuro. 

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