WallTv. 14 anni dal terremoto de L’Aquila: “Lettera dal Futuro”, un corto di Umberto Braccili/VIDEO

WallTv. 14 anni dal terremoto de L’Aquila: “Lettera dal Futuro”, un corto di Umberto Braccili/VIDEO

(wn24).Redazione – Il corto è stato voluto dalla Onlus “Associazione vittime universitaria sisma 2009” ( Avus 2009) presieduta da Sergio Bianchi  che ha per nel sisma il figlio Nicola. Fu creata dopo il terremoto del 6  aprile 2009 a L’Aquila, come altre associazioni,  per capire il perché di decessi tra le macerie di  universitari che vivevano  in edifici venuti giù alle 3.32 .Dal 2014 grazie alle donazioni e agli incassi per il libro “Macerie dentro e fuori” del giornalista Umberto Braccili è’ nato il Premio per la migliore tesi sulla prevenzione sismica ,con oltre 200 tesi presentate in un decennio dai neolaureati delle università italiane. Quest’anno primo premio  ad un architetto aquilano, Federica Frattura che ha sviluppato il delicato rapporto tra ricostruzione e socializzazione nel capoluogo di Regione. “Lettera dal futuro”, un brano del libro pubblicato nel 2010  è’ stato scritto da Umberto Braccili e realizzato dall’associazione Aternum di Pescara . La regia e’di Pino Assorgi.

Sono gli ultimi giorni di Nicola e Maurizio con  Liviana e Marilisa. Quattro  ventennni , Lorenzo Cozzi, Francesca Di Berardino, Letizia Pomante e Patrizio Giuliani, si sono immedesimati nei protagonisti di quei drammatici giorni . Il cortometraggio racconta delle rassicurazioni  delle istituzioni e della certezza , dei ragazzi,  di abitare in un appartamento in via D’Annunzio , ritenuto sicuro, e che invece venne giù come un panetto di burro avvicinato ad un accendino . I due ragazzi morirono sotto le macerie, come altri 52 universitari fuori sede in vari condomini.  Le ragazze si salvarono per pura fortuna. Quattordici minuti di cortometraggio per evidenziare 14 anni di dolore per familiari e amici che ancor oggi cercano le responsabilità per  quel dramma, tra sentenze della magistratura oscillanti e prescrizioni che hanno ormai chiuso le storie.

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