Pescara. Dopo gli arresti per appalti e droga in Comune: due funzionari sospesi e indagati per peculato

Pescara. Dopo gli arresti per appalti e droga in Comune: due funzionari sospesi e indagati per peculato

(wn24)-Pescara – Le indagini, per la gesgtione “molto allegra” del settore “lavori pubblici del Comune di Pescara, sembrano non volersi “arrestare”. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo adriatico,infatti, il dott. Fabrizio Cingolani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto la sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio e servizio nei confronti di due funzionari, preposti alla gestione degli appalti dell’Ente comunale, indagati per il reato di peculato

Si tratta di Jairo Ricordi e Gianluca Centorame: per loro la misura cautelare personale della «sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio e servizio». Il giudice parla di «concreto ed attuale pericolo che gli indagati commettano ulteriori delitti della stessa specie di quelli per cui si procede». Il giudice distingue le due posizioni: «Ricordi potrebbe reiterare il reato anche in virtù della situazione di bisogno economico, derivante dal reddito non alto con una prole numerosa, aggravato dall’essere lo stesso indagato dedito al gioco e consumatore di sostanze stupefacenti; Centorame svolge invece attività lavorativa privata, inerente alla vendita di elettrodomestici, durante l’orario di lavoro presso il Comune, con la conseguenza che la disponibilità dell’auto dell’ente potrebbe essere ulteriormente strumentalizzata per i proprio scopi personali». Vi sarebbero anche alcune intercettazioni, telefoniche e ambientali, che avvalorano le accuse.

Il provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria scaturisce dall’utilizzo illecito di autovetture comunali per finalità private, anche fuori dall’orario di servizio o nei giorni in cui risultavano in ferie ed usate anche per acquistare la droga che poi assumevano insieme agli altri membri del “quartiglio”, l’ex Dirigente del Settore LL.PP. e l’imprenditore presunto corruttore. Consumo della sostanza stupefacente che avveniva anche negli stessi uffici comunali, in auto e nella cosiddetta “tana delle tigri”, il luogo di ritrovo, gioco e affari illeciti del gruppo.
Le misure cautelari personali interdittive sono state eseguite dalle Fiamme Gialle pescaresi, che le hanno partecipate anche al Sindaco della Città, in qualità di attuale rappresentante legale del Comune.

“È, infine, necessario evidenziare – si legge nella nota della Finanza- che l’opportuna diffusione delle informazioni relative ai fatti oggetto di indagine sopra descritti, in ragione della loro gravità e delle conseguenti innegabili ragioni di interesse pubblico alla loro conoscenza, non deve comunque far trascurare che si tratta di fatti e responsabilità riconosciute, allo stato, da un provvedimento cautelare, al quale farà seguito il necessario vaglio processuale, di guisa che prima della conclusione di tutti i gradi di giudizio gli indagati non possono essere considerati colpevoli dei reati ipotizzati a loro carico”.

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