Reportage della missione in Canada di Goffredo Palmerini: anche con i giganti dell’informazione radiotelevisiva/2°PARTE

Reportage della missione in Canada di Goffredo Palmerini: anche con i giganti dell’informazione radiotelevisiva/2°PARTE

(wn24)-L’Aquila – Imprevedibile e generoso, Angelo Filoso s’è offerto d’accompagnarmi a Toronto e poi ad Hamilton. Non che a uno come lui manchino cose da fare, con la nutrita schiera di società che dirige. Ma tra le nostre comunità all’estero capitano a volte sorprese come questa verso gli ospiti. Eppure Toronto non è proprio fuori porta, ma Angelo è fatto così. Infatti alle 9 e mezza in punto con la sua Stelvio Alfa Romeo è venuto a prendermi a casa di Nello e Maria, meravigliosi ospiti con i quali ho passato una settimana splendida. Si prende l’autostrada 401 per Toronto, pioviggina, è una giornata uggiosa che tuttavia non influisce sulla piacevolezza della conversazione. Angelo è d’una simpatia travolgente. Il viaggio è un’occasione unica per ammirare i colori dell’autunno. Gli alberi su un lato e l’altro dell’autostrada disegnano una prospettiva trapunta di verde, giallo, ocra, rosso, carminio e marrone, nella cangiante sequela dei boschi lungo il percorso dell’autostrada. Quattro ore e mezza e lo skyline di Toronto appare con la selva vitrea dei grattacieli, coi riflessi del sole tornato frattanto con il sereno. La città ha quasi 3 milioni di abitanti, l’area metropolitana supera i 6 milioni. Nell’area ci sono quasi ottocentomila italiani, 80mila sono abruzzesi. Per evitare il traffico che affluisce alla città Angelo prende una tangenziale nuova di zecca. Arriviamo dopo le due a Vaughan, città a nord di Toronto, cresciuta in modo esponenziale negli ultimi anni fino a 323mila abitanti. Ci accoglie la nostra amica Josie Alonzi, origini abruzzesi a Roccamorice. Josie edita la rivista The Voice 2020, con una particolare attenzione alla comunità italiana. Un buon pranzo veloce a casa sua e un giro per la città, tra belle residenze immerse nel verde e, in una zona esclusiva, molte ville da sogno. Ma anche grattacieli e nuovi svettanti edifici, alcuni in costruzione dalle società di Mario Cortellucci, grande imprenditore abruzzese originario di Teramo, benefattore e mecenate, da meritare l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia conferitagli nel 2007. Passiamo davanti all’ospedale che porta il suo nome, al quale egli destina generose donazioni. Ricordo nei mesi post terremoto dell’Aquila nel 2009 tutto il suo impegno, unito a quello di tanti altri abruzzesi e dell’intera comunità italiana, nel raccogliere aiuti per la ricostruzione della città capoluogo d’Abruzzo, poi destinati all’Ospedale San Salvatore e all’Università dell’Aquila.

L’indomani facciamo un giro in centro, a Toronto, non prima di passare nei vecchi quartieri che furono degli italiani e a Casa Loma, il castello. Interessante poi la visita al Columbus Centre, struttura residenziale per anziani e centro culturale polifunzionale realizzato dalla comunità italiana. Ho possibilità di parlare con il Presidente e Ceo dell’efficiente struttura, Marco DeVuono, dal quale ho avuto riferimenti puntuali sulle attività del Centro. La city di Toronto è un’intensa fioritura di grattacieli. Ma la nostra destinazione sta invece nelle vicinanze, in palazzi prima metà del ‘900, costruiti in mattoni che il tempo attenua nei colori d’origine. Botteghe e piccoli negozi lungo la strada, Johnny Lombardi Street. Su uno dei marciapiedi stelle in marmo grigio con i grandi nomi del cinema, della canzone, dello spettacolo, similmente ma in scala ridotta al Walk of Fame di Hollywood. Sono italiani o d’origine italiana gli artisti: Dean MartinGiancarlo GianniniJoe Mantegna, etc. Ma con Angelo e Josie siamo qui per una visita a CHIN International, network radiotelevisivo multiculturale fondato da Johnny Lombardi, imprenditore italo-canadese nato a Toronto nel 1915 da emigrati italiani provenienti da Pisticci in Basilicata.

La nostra visita vuole essere un omaggio all’uomo di talento, che da suonatore di tromba è diventato un gigante della comunicazione radiotelevisiva in Canada, trasmettendo programmi in 32 lingue con una notevole influenza culturale nel Paese che del multiculturalismo ha fatto un valore costituzionale. Stimato come un eroe, con una medaglia d’oro al valor militare con la divisa canadese nel secondo conflitto, nel 1966 Lombardi comincia a trasmettere programmi radio plurilingue destinati alle minoranze etniche. La stazione man mano negli anni si consolida, diventando il network oggi conosciuto, con sede centrale a Toronto e un’altra a Ottawa. Nel 2020 CHIN ha aperto una redazione anche a Milano. Scomparso nel 2002, le redini della società sono passate al figlio Leonard (Lenny). Per la comunità italiana CHIN è stata una fonte essenziale di informazione e preservazione della cultura italiana, spesso diventando centro di rilancio di programmi Rai, quando l’azienda di stato italiana non trasmetteva in Canada. Siamo accompagnati in diversi studi nella sede, ma soprattutto siamo ammessi, all’ultimo piano del palazzo, a quello che fu l’ufficio di Johnny Lombardi, pieno di ricordi, riconoscimenti e foto di personaggi che nella vita egli incontrò, accompagnati cortesemente nella visita dalla figlia Theresa. Al termine della visita raggiungiamo, a poca distanza, il monumento bronzeo dedicato a Johnny Lombardi, situato in Piazza Lombardi. Lasciando Toronto riprendiamo la strada verso Hamilton che per un tratto lascia ammirare il lago Ontario.

Arriviamo ad Hamilton alle due pomeridiane del 10 ottobre. Un veloce lunch, poi Angelo e Josie mi accompagnano allo Staybridge Suites, il mio albergo in centro città. Passerà a prendermi Angelo Di Ianni, amico carissimo – già direttore generale delle Scuole pubbliche cattoliche dell’Ontario ed esponente di punta della comunità italiana – per andare a due appuntamenti in agenda. Siamo stati entrambi membri del CRAM, lui molti anni in più dei miei 8. Attualmente suo fratello Larry, eletto dalle associazioni abruzzesi in Canada, è uno dei tre rappresentanti della comunità abruzzese nel CRAM. Larry (Lorenzo) Di Ianni è stato per 8 anni Sindaco di Hamilton, città di 530mila abitanti, primo Sindaco non d’origine anglosassone. Un onore per la comunità italiana. Nella City Hall c’è il suo ritratto tra quelli dei Sindaci che hanno amministrato la città. Confesso che mi ha emozionato vederlo, mentre con lui aspettavo di salutare la Sindaca Andrea Horwath, che avevo conosciuto lo scorso luglio in Abruzzo, a Pratola Peligna. Con Angelo e Larry alle 18 raggiungiamo la sede dell’Ordine dei Figli d’Italia in America (Order Sons of Italy). Entrambi membri del Consiglio di Amministrazione, sono convocati per una riunione alla quale il presidente, eccezionalmente, ammette la mia presenza. L’Ordine realizza numerose attività culturali, solidali e sociali, con particolare attenzione alla formazione dei giovani, con frequenti viaggi in Italia, grazie anche ai proventi derivanti dal consistente patrimonio immobiliare di proprietà. Dopo la riunione si va insieme ad una riunione del Comitato Esecutivo della Federazione Abruzzese di Hamilton, che si tiene nella sede della Sezione Alpini. Mi aspettano, hanno programmato la riunione nel giorno del mio arrivo. E’ davvero una festa l’incontro: saluto il presidente Roberto RicciElda Faiella, Tony MastracciLena Liberale, di cui ho diretta conoscenza. Riconosco Fausto Chiocchio, origini a Cocullo, che conobbi ad Hamilton nel 2001 durante la tournée del Coro della Portella, egli allora Presidente della Sezione Alpini. Ci incontrammo di nuovo a New York per un fortuito caso, alcuni anni fa, alla Parata del Columbus Day, quando la Sezione ANA di Hamilton sfilò nella parata più famosa del mondo. Avevo già raggiunto il Red Carpet e ritornavo a casa del mio ospite quando vidi il vessillo della Sezione di Hamilton e accanto un alpino che mi chiamava per nome. Era lui, Fausto, e ci abbracciammo. Davvero piccolo il mondo!

Porto agli amici della Federazione il mio saluto, richiamo i valori e le bellezze dell’Abruzzo e dell’Aquila, capitale del perdono e della riconciliazione, custode del messaggio di pace di Celestino V, in questi terribili giorni di guerra nel vicino Oriente. Nell’anno dedicato al turismo delle radici, auguro che il 2024 sia occasione di ritorno in Abruzzo a rivedere una regione di suggestiva bellezza e di straordinarie singolarità. Dopo il mio intervento, qualcosa che sinceramente mi tocca nel profondo: il presidente Ricci mi consegna la tessera di Socio onorario della Federazione, Franca La Civita mi porge in omaggio il volume d’arte The Group of Seven and Tom Thomson ed altri doni. Abbiamo quindi condiviso in amicizia una cena conviviale. Porterò nel cuore l’emozione di questa serata. Mercoledì 11 siamo invitati a pranzo da Joe Mancinelli, dirigente di punta del sindacato LiUNA diffuso in Canada e Usa. Suo padre Enrico Mancinelli, partito da Corbellino di Fagnano Alto (L’Aquila), del LiUNA è stata una delle figure più prestigiose ed incisive, per l’eccezionale sua capacità di comporre le vertenze senza ricorso a scioperi, tanto da essere incaricato dalla McMaster University a tenere lezioni in tema di lavoro e relazioni sindacali. Un ambiente suggestivo, Shakespeares, e l’ottima cucina dello Chef Franco accompagnano i sapori del desco. Lo Chef viene a salutarci, sottolineando che dal 1969 gestisce il rinomato ristorante di Hamilton. Joe, conversando con noi – Larry, Angelo e chi scrive -, parla del padre come di un faro incomparabile di talento professionale, innovazione e visione del futuro. Ne ho una prova andando a visitare, insieme a Larry, quella che attualmente è LiUNA Station, un centro culturale e sociale di grande rilievo. Era la stazione ferroviaria di Hamilton, dove da Halifax, sull’Atlantico, arrivavano i treni degli emigrati sbarcati dai bastimenti. La stazione era stata lasciata in abbandono, quando Enrico (Henry) Mancinelli la rilevò, trasformandola nell’attuale struttura d’eccellenza per mostre, concerti, meetings e banchetti. Nella piazza giardino antistante LiUNA Station, accanto al monumento allo scrittore Leonardo Sciascia s’erge la stele sovrastata con il busto bronzeo di Henry Mancinelli e che riporta iscritta la sua biografia.

Giovedì 12 ottobre alle 11 in punto rilascio un’intervista di 20 minuti a CHIN Radio Toronto, per il programma radiofonico L’Eco d’Abruzzo condotto da Ivana Fracasso, giornalista e presidente della Federazione Abruzzese Greater Toronto. Ivana mi fa parlare dell’Abruzzo e della ricostruzione dell’Aquila. Da Hamilton rientro in autobus a Ottawa, dove arrivo alle 20 e passo una bella serata in compagnia di Nello e Maria, Delio, Rocco e Lidia. L’indomani venerdì si va a Montreal. Nello e Maria mi accompagnano a Montreal in macchina all’incontro con Guido Piccone, presidente della Federazione delle Associazioni d’Abruzzo del Quebec e componente del CRAM. E’ il mio ospite a Montreal. L’incontro avviene a Casa Grecque, un buon ristorante dove troviamo Guido e Tina Villani, vicepresidente della Famiglia Abruzzese di Montreal. Sabato 14, presso il Centro municipale Rivière-des-Prairies del Comune di Montreal, c’è l’incontro con gli esponenti delle associazioni abruzzesi, tra cui Maria Pia Sinigagliesi, vicepresidente della Federazione Abruzzese. Presenti all’evento Giovanni Rapanà, Consigliere comunale di Montreal longevo di quattro mandati, e Claudio Palmisano, ingegnere foggiano che ha studiato e si è laureato all’Università dell’Aquila, sposato con Wanda e naturalizzato aquilano fino al terremoto del 2009, quando decise di trasferirsi in Canada, dove viveva la famiglia di Wanda. Insieme a Guido Piccone, Claudio Palmisano fu protagonista nel promuovere l’arrivo a Montreal, nel 2019, della compagnia teatrale amatoriale aquilana La Piccola Brigata, guidata da Franco Narducci, autore attore e regista teatrale. Claudio e Guido trovarono pronta disponibilità nella Console Generale Silvia Costantini e nel direttore dell’Istituto italiano di Cultura Francesco D’Arelli. Lo spettacolo portato in scena dalla Compagnia teatrale aquilana fu un vero successo di pubblico e di critica, come eccellente fu l’accoglienza riservata alla Piccola Brigata.

Significative le attività portate avanti dal sistema associativo abruzzese nell’area di Montreal, per quanto vada riducendosi il numero dei soci e scarsa la partecipazione giovanile, problema che riguarda peraltro le comunità abruzzesi di tutto il mondo. Assommano a 25mila gli Abruzzesi di Montreal, dove invece assume preminenza su tutte le altre presenze regionali il piccolo Molise, con circa 75mila emigrati residenti. Piccone mi fornisce puntuali informazioni sul mondo associativo, ma quel che vado scoprendo su di lui, che di professione fa l’agente immobiliare, attiene particolarmente all’aspetto artistico. Guido Piccone è stato infatti attore cinematografico, nel film Justice without Pity (1991) che egli stesso aveva prodotto, diretto da Michel Laflamme. Esperienze anche di attore teatrale amatoriale. Una persona, Guido, di grande sensibilità artistica. La sua bella casa, in un elegante condominio che guarda il fiume Rivière des Prairies, è un crocevia di amici – Luciano, Domenico, Claudio ed altri – di assoluta simpatia.

Domenica mattina 15 ottobre andiamo alla Piccola Italia, al Café San Simeone, al 39 di rue Dante. Ho appuntamento alle 10 con Anna Campagna, originaria di Barisciano (L’Aquila), emigrata a Montreal nel 1959 con i due fratelli Tito e Vincenzo e la madre Maria Divina per raggiungere il papà Rinaldo, orologiaio e orafo. Tre lauree all’attivo, Anna ebbe un’indimenticabile esperienza lavorativa come insegnante degli Inuit, gli indigeni dei territori artici del Canada, di cui porta un vivido e piacevole ricordo. Rientrata a Montreal, è stata per 27 anni Direttrice generale del Centre Generation Emploi, un’agenzia di preparazione al lavoro per immigrati e minoranze etniche. Con Anna non ci vedevamo dal 2019, quando prima della pandemia ogni anno tornava a Barisciano. Un’amicizia vera che dura da oltre 20 anni, quindi forte il piacere di rivederci. Con lei nell’incontro conosco Anita Maiezza, che opera nella cinematografia. Attualmente sta girando un cortometraggio. Abbiamo quindi parlato di cinema, sull’onda del suo compiacimento per il David di Donatello vinto per il miglior suono da Alessandro Palmerini, mio figlio, con il film Le Otto MontagneGuido Piccone, conosciuta Anna durante il nostro incontro, la invita a frequentare le attività della Famiglia Abruzzese di Montreal, di cui è presidente.

Alle 10:45 arriva Sonia Cancian, che ho invitata nello stesso luogo per economia di tempo. Conobbi Sonia alcuni anni fa a Torrevecchia Teatina, a pochi chilometri da Chieti, dove a Palazzo Valignani esiste un museo unico al mondo, il Museo della Lettera d’Amore. Ci aveva invitato il direttore artistico Massimo Pamio, per una conferenza sull’emigrazione. Sonia, storica e studiosa del fenomeno migratorio, stava studiando l’emigrazione attraverso la corrispondenza di emigrati con le famiglie e viceversa, sul quale aspetto ha pubblicato pregevoli saggi. Laureata PhD in Storia e Discipline Umanistiche presso la Concordia University, una laurea in Letteratura italiana alla McGill University, con una specializzazione in Francese/Inglese come traduttrice, Sonia Cancian ha avuto esperienze di ricerca e insegnamento alla Zayed University di Dubai, negli Emirati Arabi, e all’Istituto Max Plank di Berlino. Attualmente è docente alla McGill University, prestigioso ateneo di Montreal. Sonia mi ha parlato della sua attività e dei programmi di ricerca in Europa nel prossimo futuro, che le consentirà di tornare qualche volta in Abruzzo. E’ stato un vero piacere rincontrarla ed avere con dedica il suo ultimo libro “With Your Words in My Hands”, pubblicato dalla McGill University. Le ho consegnato, a mia volta, il mio libro “Il mondo che va”.

Dopo questi incontri, con Guido raggiungiamo Saint Esprit, un paesino in aperta campagna dove gli Abruzzesi hanno realizzato l’Oratorio di San Gabriele, che da maggio a settembre diventa punto d’incontro, di socialità e spiritualità per la comunità abruzzese, che in quella chiesa venera il Santo Patrono dell’Abruzzo. Vi troviamo in festosa accoglienza Nino, emigrato teramano, e sua moglie Angela, impegnati in piccole manutenzioni. Il 16, ultimo giorno della mia visita in Canada, saluto Guido Piccone ringraziandolo dell’ospitalità premurosa e incontro Arturo Tridico, editore e direttore della rivista La Voce, da 40 anni pubblicata a Montreal e diffusa in tutto il Canada. Arturo, calabrese e amico vero, era già venuto in aeroporto a salutarmi al mio arrivo, il primo ottobre. Abbiamo passato alcune ore insieme, prima di prendere il mio volo Air Canada per Roma. Abbiamo parlato della rivista, di cui sono da anni collaboratore, e quali prospettive si possono osare per il futuro, per rendere sempre più elevato il servizio d’informazione alla comunità italiana in Canada. Non resta che esprimere gratitudine per come la comunità italiana in Canada rende onore all’Italia!/FINE

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