Teramo.Organizzazione interna a Castrogno: trovato un altro cellulare. Il SAPPE:”  Carenza di personale”

Teramo.Organizzazione interna a Castrogno: trovato un altro cellulare. Il SAPPE:”  Carenza di personale”

(wn24)-Teramo – Donato Capece, segretario generale del SAPPE, evidenzia che  “il primo e più rappresentativo Sindacato della Categoria, il SAPPE, torna a richiamare l’attenzione dei vertici regionali e nazionali dell’Amministrazione penitenziaria affinché vengano date risposte concrete, alla risoluzione delle problematiche in atto nel penitenziario di Teramo, anche dotando le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, da sempre in prima linea sul fronte dell’ingresso e possesso di droga e telefonini in carcere, di adeguati strumenti tecnologici di controllo. Non è più accettabile che all’interno delle carceri ci siano decine e decine di telefoni cellulari: questo, ormai, è un problema serio e drammatico“, evidenzia il leader del primo Sindacato dei Baschi Azzurri, il quale ricorda che “introdurre o possedere illegalmente un telefono cellulare in carcere costituisce reato, punito da 1 a 4 anni di reclusione. L’introduzione del reato nel nostro Codice penale, purtroppo, non ha sortito gli effetti sperati; l’unico deterrente possibile rimane la schermatura degli istituti per rendere inutilizzabili i telefoni. La situazione è ormai fuori controllo. È necessario un intervento urgente per dotare le carceri di sistemi di schermatura efficienti e per contrastare efficacemente l’introduzione di telefoni cellulari all’interno degli istituti penitenziari”.

Capece ricorda, infine, che “è sempre e solo grazie all’alta professionalità dei Baschi Azzurri della Polizia penitenziaria che ancora

una volta si è riusciti a garantire la sicurezza interna degli istituti: ma domandiamo ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria a che punto è proprio il progetto di schermatura degli istituti, proprio per neutralizzare l’utilizzo dei telefoni cellulari e scoraggiarne l’introduzione, garantendo così quella prevenzione che, in casi di questo tipo, può risultare più efficace della repressione”.

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