Tribunale di Teramo sequestra il “tesoro” della famiglia Levakovic: soldi, case e terreni

194550_71788_resize_526_394(wn24)-Teramo –  Una villa, situata a nord di Alba Adriatica, due appartamenti a Martinsicuro e 18 conti correnti, il tutto per un valore di circa 800mila euro.
Tutti beni di proprietà della famiglia Levakovic di Alba Adriatica, del capostipite Carlo Levakovic, 56 anni, padre di Danilo, il rom coinvolto nell’omicidio di Emanuele Fadani. Immobili e conti correnti sono stati sequestrati su disposizione del Tribunale di Teramo, in seguito ad un’indagine della Questura di Teramo che ha evidenziato che le proprietà, in qualche modo riconducibili a Carlo Levakovic, erano il frutto di attività illecite. La richiesta del sequestro  è arrivata dal questore di Teramo, Amalia Di Ruocco, in applicazione di una specifica disposizione di legge.
Il sequestro, riguarda un immobile di pregio ad Alba, in via Bafile, dove vive la famiglia Levakovic, composta da dieci vani e negli anni scorsi messa anche in vendita; due appartamenti a Martinsicuro, uno in via Roma e l’altro in via Buonarroti e 18 conti correnti aperti in vari Istituti di Credito della Provincia di Teramo. Attualmente Carlo Levakovic è confinato agli arresti domiciliari, in virtù di un provvedimento cautelare, emesso ad aprile dal tribunale di Cassino, per tentato furto aggravato, resistanza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Va detto che il capo della famiglia rom, secondo gli inquirenti, va inquadrato come un soggetto di elevata pericolosità sociale, autore di numerosi reati contro il patrimonio e in particolare furti in abitazione, commessi in varie località della penisola. Nei confronti di Levakovic è stata applicata anche la misura della sorveglianza speciale per due anni.
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