News Nazionali.Il ricordo. Viviana Bazzani nella scorta di Giovanni Falcone:” Dal 1988 al 1992 al fianco del Giudice”

News Nazionali.Il ricordo. Viviana Bazzani nella scorta di Giovanni Falcone:” Dal 1988 al 1992 al fianco del Giudice”

(wn24)-Redazione – (di Loris Cattunar) – Ora è un’apprezzata opinionista televisiva, ma Viviana Bazzani è nota al grande pubblico per la partecipazione nel 2007, come naufraga, nella 5° Edizione del famoso programma televisivo “L’isola dei famosi “. Nel suo passato c’è un periodo in prima linea al servizio dello stato come agente di polizia e dal 1988 al 1992, assegnata alla scorta romana del Giudice Giovanni Falcone.
 
Viviana Bazzani ben pochi sanno del tuo precedente passato di donna-agente. Ci puoi dire cosa ti ha spinta a arruolarti nella Polizia di Stato?
A differenza di molte donne che 1986 si arruolavano in Polizia, io era tra le pochissime che non avevano riferimenti di padri o nonni che avevano svolto questa professione. Da ragazzina sognavo, non tanto la divisa, quanto svolgere un lavoro che mi permettesse di aiutare e tutelare le persone deboli o in difficoltà. La mia famiglia, in particolare mio padre, non era inizialmente felice. Il suo sogno era quello di farmi lavorare nel suo studio di commercialista. Si dovette rassegnare, anche se i timori per la mia incolumità crescevano con il passare del tempo.  Alla fine prevalse l’orgoglio di avere una figlia tra le prime poliziotte in Italia.

Com’era vista nell’opinione pubblica di quegli anni essere una donna poliziotto, per di più in prima linea?

Inizialmente, il cammino per le prime 250 donne arruolate, non è stato semplice. La diffidenza era scolpita negli atteggiamenti e nel pensiero dei colleghi maschi. È inutile sottolineare che tutto era complicato ma, con la caparbietà e la testardaggine tutto iniziò a cambiare.

Dove ha prestato servizio all’inizio della sua carriera?

Nel 1986 venni assegnata al Reparto Volanti della Questura di Roma, sempre in prima linea, tra turnazioni di lavoro pesanti e contesti sociali complicati che respiravo in ogni intervento.

Quando venne assegnata alla scorta del giudice Giovanni Falcone e  qual’è il ricordo impresso in memoria del suo primo incontro?

Nel 1988 alle donne e agli uomini delle volanti, ci vennero assegnati servizi anche di scorta. In quel periodo iniziai ad affiancare altri colleghi assegnati alla scorta del Giudice Giovanni Falcone. Non nascondo che, inizialmente, non conoscevo la figura del Giudice. In seguito, parlando con il capo scorta, Antonio Montinaro, mi resi conto che avevo la responsabilità di tutelare un uomo di grande coraggio e di grandi cambiamenti nell’ambito del “pentitismo”.

Da un uomo di valore istituzionale cosi alto, come il Giudice Giovanni Falcone , come ha inciso nella sua vita ?

Dal 1988 al 1992 furono pochissime le occasioni per scambiare parole con il Giudice., ma quelle poche volte furono profondamente incisive nella mia vita. Del Giudice ho imparato l’importanza a saper ascoltare tutti, indistintamente dal loro passato e dai loro errori. “Ogni uomo ha il diritto di riparare i propri errori”. Diceva il GIUDICE.

Peccato che, oggi, i giovani giudici non abbiano conosciuto l’umiltà di Falcone per prendere esempio e capire che ricoprire un’importante ruolo nella società, non vuol dire avere il lasciapassare dell’onnipotenza.

Qual’è il suo ultimo ricordo del Giudice Falcone ?

Il saluto, come gesto di ringraziamento: un pomeriggio di sabato mentre saliva sul piccolo aereo che l’avrebbe riportato a Palermo. È il ricordo più indelebile che mi è rimasto e sempre rimarrà nei miei ricordi. Mi ritengo una donna fortunata, una privilegiata per aver scortato diversi anni IL GIUDICE.

Lei è stata coinvolta in un incidente: una colluttazione mentre era in servizio. Cosa ricorda e come ha modificato la sua vita?

Dopo la strage di Capaci del 1992 ( oggi,23 maggio 2020, “Giornata della Memoria”, ricorre il 28esimo anno ndr)  venni trasferita alla Questura di Pescara e li continuai la mia operatività di donna poliziotto a bordo, nuovamente sulle volanti. Diversi anni dopo, in servizio di pattuglia, rimasi coinvolto in una rapina tra bande rivali della Criminalità Organizzata albanese. Ferita gravemente all’occhio sinistro e impossibilitata a lavorare in pattuglia, venni messa in pensione per causa di servizio e quindi di fronte ad un nuovo cammino di vita lontano dal mio amato lavoro e dai miei cari colleghi.

Viviana Bazzani: dove ha trovato la forza per ricostruirsi la vita nel mondo dello spettacolo?  Quale consiglio darebbe ai nostri lettori quando si trovano davanti ostacoli che sembrano insormontabili ?

 
La decisione di ritornare nel mondo della televisione che, avevo respirato sin da ragazzina attraverso spot pubblicitari e inviata in trasmissioni locali, fu presa per l’occasione che mi venne data alla partecipazione della quinta edizione del reality “L’isola dei famosi”, quando i concorrenti erano famosi e non famosi. L’esperienza mi diede il lasciapassare di opinionista nei programmi d’intrattenimento della RAI. Oggi continuo ad alternarmi nel ruolo di opinionista di cronaca nera e autrice di sceneggiature teatrali e cinematografiche, dove i bambini sono sempre protagonisti.
 
La sua “filosofia” di vita?
 
A chi mi chiede cosa possa essere il senso della vita, io rispondo semplicemente:” La capacità di guardare il mondo da ogni angolazione, perché tutto può essere importante per migliorare il nostro cammino di vita”.

 

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