Atri. Magia della Musica: intervista esclusiva ad Algino Battistini, Direttore artistico del Festival Internazionale “Duchi D’Acquaviva”/FOTO

Atri. Magia della Musica: intervista esclusiva ad Algino Battistini, Direttore artistico del Festival Internazionale “Duchi D’Acquaviva”/FOTO

(wn24)-Atri(TE) – ( di  studenti III D I.T.E. “Adone Zoli” – Atri) –  Era il 25 agosto 2022 e nella città di Atri si assapora aria di festa. Noi studenti della IIID dell’Istituto Tecnico Economico “Adone Zoli” abbiamo avuto il piacere di assistere ad uno dei numerosi concerti organizzati dal Maestro Algino Battistini, ideatore e Direttore Artistico del celebre Festival Internazionale “Duchi di Acquaviva”. Ci troviamo all’interno dello storico Teatro Comunale e attendiamo che il Maestro esca da dietro le quinte per intervistarlo. Il nostro desiderio? Sapere qualcosa in più su questo evento, che raccoglie ogni anno artisti provenienti da tutto il mondo, accomunati dall’amore per la musica classica e dal desiderio di stare insieme.

Buonasera Maestro, prima di tutto complimenti per la serata: il concerto è stato grandioso!

Buonasera a voi. Grazie mille ragazzi, sono davvero felicissimo! Amo questo Festival e vedere tutte queste persone a teatro mi riempie di gioia.

Sappiamo che lei è l’anima del Festival Internazionale “Duchi d’Acquaviva”, che è giunto alla sua ventitreesima edizione. Come è nata la sua passione per la musica?

La mia passione per la musica è nata un po’ per caso, ma forse era destino. Pensate che all’età di cinque/sei anni i miei genitori, per Natale, mi regalarono una semplicissima tastiera Bontempi. Trascorrevo le giornate a riprodurre le canzoni che più mi piacevano, dai pezzi di musica classica a quella contemporanea, così si accorsero subito della mia attitudine e del mio grande amore per la musica. Nonostante abitassi a Casoli, un paesino dei dintorni di Atri, ho avuto una grande fortuna: proprio lì un professore del Conservatorio di Pescara aveva aperto una piccola scuola privata di pianoforte. Mi iscrissi all’età di soli nove anni e diventai il più bravo della classe.

Potrebbe raccontarci com’è nata l’idea del Festival, che è ormai diventato un appuntamento fisso per tutti gli amanti della musica classica?

Questa manifestazione affonda le sue radici nella mia carriera artistico-musicale. Nel corso degli anni ho preso parte a diverse master class di perfezionamento, sia in Italia che all’estero. Una delle più importanti è quella che ho frequentato a Lussemburgo e proprio lì ho conosciuto mia moglie Nataliya, anche lei musicista. L’atmosfera e il clima internazionale di quella città, l’entusiasmo dei ragazzi che partecipavano alle master class mi avevano talmente colpito da far nascere dentro di me il desiderio di creare qualcosa di simile proprio qui, nella nostra cittadina.

È stata un’idea soltanto sua?

In un primo momento l’idea è venuta a me, ma è stata subito condivisa da mia moglie e dai miei amici che, a partire da quel lontano anno 2000, hanno contribuito a darle forma. Il progetto era destinato a migliorare anno dopo anno e a diventare una meravigliosa occasione di festa!

Può spiegarci com’è strutturato il Festival e in quale periodo si svolge?

Il Festival è strutturato in due parti strettamente correlate, quella didattica e quella concertistica. Da un lato ci sono le master class, cioè corsi di perfezionamento tenuti da docenti di livello internazionale che seguono gli studenti nei diversi strumenti, nel canto o nella direzione d’orchestra (in genere se ne organizzano 15/20 per edizione), dall’altra i concerti, che vengono tenuti dagli insegnanti e dagli alunni stessi. A questi si aggiungono grandi musicisti internazionali non coinvolti nell’attività didattica, che vengono chiamati appositamente per esibirsi. Non dimentichiamo l’orchestra “Duchi d’Acquaviva”, fondata nel 2008, che si mette a disposizione del Festival per accompagnare i solisti. Quest’anno c’è stata una grande novità: gli iscritti alle master class hanno partecipato a un concorso interno che ha permesso ai più bravi di esibirsi da solisti accompagnati proprio dall’orchestra. Tutte queste attività animano la città di Atri per circa un mese all’anno, precisamente ad agosto.

Perché avete pensato proprio ad Atri?

Abbiamo pensato che Atri fosse la città perfetta per realizzare il Festival dato che, oltre alla sua bellezza, tutto è raccolto e a portata di mano: strutture per lo svolgimento dei corsi e dei concerti, luoghi di accoglienza per i musicisti…Sono tutti posti raggiungibili a piedi, che permettono ai partecipanti di vivere i corsi in tranquillità. Il centro storico di Atri poi, con i suoi splendidi monumenti, costituisce l’ambientazione perfetta per i concerti. L’atmosfera che si respira ad agosto nella nostra città è unica: le note risuonano non solo a teatro o all’auditorium Sant’Agostino, ma anche nelle chiese, nelle piazze, lungo i vicoli medievali, quest’anno persino alla Riserva naturale dei Calanchi! Insomma, ad Atri la magia della musica si respira ovunque!

Sicuramente il Festival è cresciuto nel tempo, com’era 23 anni fa?

È molto cresciuto! È nato come per gioco, inizialmente un po’ a livello provinciale, oserei dire, poi si è esteso a livello regionale fino ad acquisire importanza internazionale, grazie anche ai fondi sempre maggiori che siamo riusciti ad ottenere. Così è aumentata anche la qualità dell’offerta musicale, che crescerà ancora…Per il prossimo anno abbiamo già in serbo delle fantastiche novità che non posso svelarvi!

Chi può partecipare alle master class?

I corsi di perfezionamento sono aperti a tutti: professionisti e non, giovani e adulti provenienti da tutte le parti del mondo. Pensate che quest’anno ha partecipato alla master class di pianoforte una ragazzina russa che frequenterà le Scuole Medie qui ad Atri! Anche per questo il Festival dà prestigio alla nostra città.

Il Festival ospita ogni anno grandi musicisti. Può farci qualche nome?

Uno fra tutti: Aniello Desiderio. Lo conoscete? È uno dei più grandi chitarristi al mondo, dotato di una tecnica straordinaria. Il suo concerto al Teatro Comunale è stato davvero strepitoso. Altri due grandi nomi? I violinisti Oleksandr Semchuk, ucraino, e sua moglie Ksenia Milas, russa, che si sono esibiti in un emozionante concerto per la pace. I due girano il mondo insieme e portano la loro musica ovunque per diffondere la cultura della pace, contro la terribile guerra in Ucraina.

Quali sono all’incirca i numeri di quest’anno?

Più o meno siamo sui 170 studenti, con 19 corsi di perfezionamento e 34 concerti programmati, che per la prima volta sono stati proposti anche fuori dai confini del centro storico. Alcuni eventi infatti si sono svolti in due location particolarmente suggestive: la Riserva naturale dei Calanchi di Atri e la Torre di Cerrano, riscuotendo notevole successo. Possiamo davvero dire che ad agosto ad Atri gli amanti della musica non si annoiano mai!

Maestro, qual è il segreto del successo della manifestazione?  

Ci sono tre ingredienti fondamentali: passione, qualità, luogo. La passione è fondamentale, senza di essa non avrebbe senso organizzare il Festival, che si nutre prima di tutto di amore per la musica. La qualità è essenziale: se non ci sono insegnanti di qualità, gli studenti non partecipano. Il luogo, come ho spiegato prima, è un valore aggiunto: Atri è la città ideale per il Festival.

Ci sembra di capire che il Festival ha una grande importanza culturale, vero?

Certamente! Ospitare una manifestazione come questa dà grande prestigio culturale alla città di Atri, che per un mese diventa una specie di “Capitale internazionale della musica classica”. In ogni angolo del centro storico risuonano le note dei musicisti, che creano un’atmosfera davvero suggestiva. Praticamente ogni sera si possono ascoltare concerti di grande qualità. Nell’aria si respirano passione e amore per la musica, per gli strumenti, per il canto. Ma questo non è tutto: gli studenti arrivano da tutto il mondo e durante i corsi vivono praticamente insieme e le culture si integrano. Nel mese di agosto Atri è come se vivesse in un clima di festa, di pace e di armonia.

Ci sono anche benefici per il turismo?

Assolutamente sì, visto che i musicisti alloggiano ad Atri e ne frequentano i ristoranti e i locali. Abbiamo notato che molti ci tornano volentieri negli anni e anche i loro famigliari sono invogliati a visitarla. Soprattutto adesso, con la diffusione dei social, per la nostra cittadina il ritorno pubblicitario è immediato. Anche i concerti sono importanti per il turismo, perché ogni sera richiamano un gran numero di persone provenienti anche dalle località della costa, che hanno la possibilità di conoscere e frequentare Atri. Il Festival diventa così una forma importantissima di turismo culturale.

Maestro, la ringraziamo per il tempo che ha voluto dedicarci e arrivederci ai prossimi concerti!

Grazie a voi, ragazzi, ricordate sempre che la musica apre la mente e i cuori di ciascuno di noi, impariamo ad amarla!

III D I.T.E. “Adone Zoli”, Atri (TE)

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