Abruzzo Regione. Rete ospedaliera tra faccendieri e nomine, Mariani:” Ed ora Marsilio faccia i nomi e accetti il confronto con D’Alfonso”
(wn24)-Teramo – Sulla rete ospedaliera, la politica ha deciso di entrare in “guerra” senza esclusioni di colpi, anche quelli mortali per la sanità abruzzese. “Se il presidente Marco Marsilio ha nomi e cognomi di questi faccendieri, li dica, se ci sono state nomine di dirigenti e di manager per favorire clientele politiche nella passata legislatura, entri nel dettaglio, visto che sta trasformando un’aula del consiglio regionale in una aula di tribunale. E accetti anche un confronto con l’ex presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, che è stato tirato in causa, e che si è già detto disponibile”.
La conferenza stampa convocata oggi dai consiglieri regionali Sandro Mariani, di Abruzzo in Comune e Dino Pepe del Partito Democratico nella sala riunioni San Matteo, a Teramo,per parlare di rete ospedaliera approvata ieri in consiglio regionale e le sue ripercussione sulla sanità teramana, si è trasformata in un grave atto di accusa rivolto verso il Presidente Marsilio, reo di voler cospargere la sanità abruzzese di un velo protettivo tutto a vantaggio della maggioranza.
Al centro della conferenza le affermazioni di ieri in aula del presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, su faccendieri che facevano la spola da Roma in Abruzzo ai tempi dei project financing per i nuovi ospedali, poi cancellati da centrodestra, e su inchieste giudiziarie che sarebbero in corso sulle nomine dei direttori del comparto sanitario nella precedente legislatura di D’Alfonso, ora deputato del Pd.
Al fianco di Sandro Mariani c’era il consigliere regionale Dino Pepe del Partito Democratico, che ha bocciato duramente la nuova rete ospedaliera approvata ieri in aula: “in tutto l’Abruzzo hanno preventivato 713 posti letto in più, ma solo 69 in provincia di Teramo, meno del 10% e qui non c’è sanità privata. A Sant’Omero hanno tolto due primari su quattro, ad Atri hanno tolto l’oculistica, a Giulianova altro che primo livello, sarà ospedale di base, non capiamo il motivo di questa grave disparità di trattamento”.
Ha preso dunque la parola Mariani, che ha parlato di un provvedimento vergognoso nella forma e nella sostanza, accusando i consiglieri regionali di maggioranza eletti a Teramo, “rimasti in silenzio, colpevolmente, senza dire nulla, e da teramani non hanno votato gli emendamenti a favore della sanità teramana, con cui li abbiamo stanati. Il consigliere Marco Cipolletti è stato addirittura richiamato all’ordine da Marsilio, che gli ha detto di stare seduto, una cosa mai vista…”
Entrando poi nel merito delle affermazioni di Marsilio: “se il presidente di Regione sa qualcosa perché sta collaborando con le procure visto che trasforma un’aula del consiglio in un aula il tribunale, entri nel dettaglio di quello che sta dicendo, così sono solo illazioni. Se è venuto invece a sapere qualcosa di inchieste in corso, Marsilio sta commettendo reato, sta violando la norma del segreto d’ufficio, dovrebbe saperlo, anche se è laureato in filosofia e non in giurisprudenza”.