Pescara. Riciclaggio: ecco i nomi dei personaggi della “Citta economica”
(wn24)-Pescara – Dopo il blitz con gli arresti di alcuni personaggi della “Pescara economica”, oggi i nomi dei coinvolti e le reazioni in città.
«Preoccupa il fenomeno di capitali di origine illecita, sempre più diffuso nel territorio pescarese, soprattutto a causa di plurime iniziative ad opera di soggetti aventi a vario titolo rapporti con associazioni di tipo mafioso»: così il procuratore capo di Pescara Giuseppe Bellelli commenta l’inchiesta, non ancora chiusa, che ha portato allo scoperta di un giro di riciclaggio di danaro, provento di attività illecite condotte da ‘ndrangheta e camorra.
Nel capoluogo adriatico gli arresti per autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta sono quattro, eseguiti dagli agenti della Polizia locale di Pescara nei confronti di altrettante persone, su disposizione della Procura.
In carcere è finito l’imprenditore napoletano Pasquale Garofalo; agli arresti domiciliari Anna Paola Cavaliere, moglie del noto imprenditore Adamo Di Natale (nella foto il Centro), e i due pescaresi Enzo Mazzocchetti, contabile dell’imprenditore Garofalo, e la sua collaboratrice Laika D’Agostino, come riporta oggi il quotidiano Il Centro, che nelle pagine della cronaca di Pescara ricostruisce dettagliatamente l’intera vicenda.
Le misure cautelari a carico degli indagati sono state firmate dal gip Francesco Marino e disposte dai titolari dell’inchiesta Anna Rita Mantini, procuratore aggiunto, e Luca Sciarretta, sostituto, che indagano su una vicenda giudiziaria che vede coinvolta l’intera famiglia Di Natale, compreso il figlio Federico.
Gli accertamenti investigativi hanno preso il via nella primavera del 2023 e sono andati avanti in questi mesi con intercettazioni, audizioni di persone, acquisizioni documentali e complessi accertamenti bancari e finanziari.
Negli ultimi anni la famiglia Di Natale, che nei decenni addietro ha legato il proprio nome alla gestione di luoghi topici della pescaresità, dal bar Berardo al Parco dei Principi, aveva gestito il prestigioso ristorante Le Terrazze Roof Garden nella centralissima piazza I maggio, favorendo l’ingresso di Garofalo attraverso una copertura di facciata con la Cavaliere a fare da prestanome con l’intestazione fittizia della società Floor Six, costituita a luglio del 2022 proprio per gestire Le Terrazze. In questa operazione Garofalo avrebbe investito 800 mila euro, una parte del tesoretto di 60 milioni di euro che, secondo le indagini svolte dalla magistratura milanese con l’ausilio della direzione distrettuale antimafia, sarebbero state frutto di operazioni economiche illecite avvenute appunto a Milano, dove l’imprenditore napoletano aveva la sua sede operativa, anche in sinergia con soggetti legati a ‘ndrangheta e camorra, come accertato dalla procura lombarda.
Il punto di contatto tra le indagini milanesi e quelle pescaresi sarebbe stata proprio la gestione delle Terrazze Roof Garden, dove secondo l’accusa l’imprenditore Garofalo avrebbe investito capitali illeciti, frutto di riciclaggio e bancarotta. Gli 800 mila euro provenienti dal capitale complessivo di 60 milioni di Garofalo, sarebbero dunque serviti all’imprenditore napoletano per rilevare la gestione del Roof garden attraverso il prestanome della Cavaliere, chiamata a gestire fittiziamente la società Floor Six, e ripianare i debiti che la famiglia Di Natale avrebbe accumulato con la precedente gestione del ristorante Le terrazze. Per questo tra i capi di imputazione figura anche il reato di trasferimento fraudolento di valori, contestato ai quattro indagati ai quali sono state applicate le misure cautelari degli arresti. A carico di Garofalo sono stati disposti anche sequestri per 800 mila euro, frutto del reato di autoriciclaggio.
Ma l’inchiesta non è ancora chiusa e le indagini vanno avanti, concentrandosi a vario tutolo anche su altri indagati nei confronti dei quali sono state disposte varie perquisizioni.
Intanto in città cresce la preoccupazione per le infiltrazioni malavitose nel tessuto economico cittadino.