Pescara. Infiltrazioni malavita nella economia locale: interrogatorio di garanzia per il campano Pasquale Garofalo

Pescara. Infiltrazioni malavita nella economia locale: interrogatorio di garanzia per il campano Pasquale Garofalo

(wn24)-Pescara – Questa mattina si è svolta l’interrogatorio di garanzia nel Carcere di San Donato  a Pescara, per Pasquale Garofalo, l’imprenditore campano arrestato per auto riciclaggio e bancarotta fraudolenta nell’ambito della trattativa per l’acquisizione del Ristorante “Le Terrazze – Roof Garden”.

“Su questa vicenda c’è molto da dire, ma lo faremo solo nelle sedi opportune”.

Non ha voluto riferire altro Antonio Pollio, legale di Pasquale Garofalo, all’uscita del Carcere di San Donato a Pescara, dove questa mattina si è tenuto l’interrogatorio di garanzia, nell’ambito di una complessa inchiesta della Procura pescarese che parte da ipotesi di reato come auto riciclaggio e bancarotta fraudolenta e arriva dritta a presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico del capoluogo adriatico.

L’imprenditore napoletano Pasquale Garofalo, assistito dagli avvocati Antonio Pollio del Foro di Napoli e Antonio Valentini del Foro dell’Aquila, è stato ascoltato questa mattina dal Gip Francesco Marino, affiancato dal Pm Luca Sciarretta in merito al presunto giro di denaro provento di attività illecite, nella trattativa per l’acquisto della gestione del ristorante “Le Terrazze- Roof Garden”, all’attico dell’Hotel Esplanade, la cui gestione è estranea alla vicenda. 800 mila euro di dubbia provenienza, secondo l’accusa, transitati da Garofalo alla società della famiglia Di Natale, alla quale è stata lasciata l’amministrazione fittizia del ristorante, attraverso la moglie di Adamo Di Natale, Anna Paola Cavaliere, ai domiciliari insieme a Enzo Mazzocchetti, contabile pescarese di Garofalo e Laika D’Agostino, braccio destro dell’imprenditore campano.

Un modus operandi quello di Garofalo, sempre secondo la Procura Pescarese, replicato anche in altri affari su Milano, con il sospetto che i capitali utilizzati provengano da attività illecite di stampo mafioso. I legali di Garofalo si riservano di chiedere un attenuamento della misura cautelare, in attesa di leggere più approfonditamente le carte, mentre venerdì mattina, in Tribunale, saranno ascoltati i tre agli arresti domiciliari.

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